di Giovanni Minicozzi

Gli spot del dg dell’Asrem Oreste Florenzano diffusi a ritmi quotidiani attraverso alcuni organi di stampa locale non sono serviti a mascherare la pietosa realtà emersa dall’ennesima ispezione del Nas negli ospedali pubblici molisani. Dunque la “pubblicità ingannevole” del direttore generale si scontra con la realtà drammatica del servizio sanitario regionale.

In particolare i carabinieri del Nas hanno accertato e verbalizzato la carenza di personale sanitario che preclude, di fatto, il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza e quindi il diritto alla salute dei molisani. In sostanza – scrivono i Nas – dopo due anni di pandemia nessuna soluzione e’ stata trovata per sopperire a tale carenza.

Secondo indiscrezioni lo stesso Nas sarebbe intenzionato ad informare la Procura della Repubblica di Campobasso. Giova ricordare che gli ultimi due anni sono stati gestiti proprio dal dg Oreste Florenzano il quale ha prodotto solo annunci circa imminenti assunzioni di medici e infermieri poi svaniti puntualmente nel nulla. Peraltro lo stesso Florenzano si auto elogia attraverso i social per aver nominato alcuni primari nei reparti ospedalieri – da ultimo il primario di pediatria ancora chiuso – per poter rilanciare il sistema.

Peccato che sulla scelta dei primari lo stesso Florenzano ha perso due anni senza alcun valido motivo, due anni che hanno affossato la sanità molisana. Ora cerca di correre ai ripari, nomina primari di reparti chiusi, propone assunzioni di cardiologi da trasformare in emodinamisti (sic!) e si appresta a bandire una selezione pubblica riservata ai medici venezuelani portati in Molise un anno fa dall’ex commissario Angelo Giustini tra l’indifferenza dello stesso Florenzano e del presidente Toma.

Peraltro alcuni medici venezuelani – secondo quanto dichiarato pubblicamente dai loro colleghi più esperti – non sarebbero in grado di coprire i turni di lavoro senza essere affiancati da un altro professionista. A tal proposito riporto il duro commento della figlia di una malata oncologica giunta al pronto soccorso del Cardarelli e, a suo dire, incappata nella inesperienza di una professionista venezuelana. Il caso fu oggetto di un mio articolo su questa testata oltre che della tgr Molise. Qui di seguito il commento della signora Debora De Cesare, figlia della paziente, commento scritto sotto uno dri tanti post autocelebrativi diffusi da Oreste Florenzano:

“Sono la figlia della pz del ps che il 19 febbraio ha dovuto far intervenire i giornalisti. Tanto per rinfrescarle la memoria, sto parlando della malata oncologica lasciata senza cure perché giudicata terminale da una dei venezuelani. Ho appreso tramite articolo che saranno rinnovati. Grazie da me e mia madre prima per il trattamento ricevuto in ps e poi per questo rinnovo. Ho visto solo supponenza, mancanza di comunicazione con i parenti e incapacità. Le ricordo che ho cercato di dare gli esami fatti la mattina stessa, esami che avrebbero chiarito immediatamente la situazione, di tutta risposta mi è stato detto di non scocciare. Ho visto mia madre la sera alle 21 in radiologia quasi incosciente, mi sono sentita dire dalla venezuelana che mia madre era terminale, le cure per l’iperammoniemia sono state iniziate solo alle 16 del giorno dopo. Il lunedì, nonostante la situazione ormai chiara, sono stata chiamata dal medico di turno (sempre del ps) perché mia madre era di nuovo poco lucida e voleva fare una tc per escludere patologie cerebrali. Ho dovuto dire io di confrontare il livello di ammonio con gli esami fatti il giorno prima, nessuno si è accorto che stava salendo di nuovo (domenica 134, lunedì 180). Di cosa parliamo esattamente? Mia madre quel sabato è stata sul punto di morire”.

Dal canto suo Oreste Florenzano nel rispondere alla signora De Cesare tenta di giustificarsi ma e’ costretto ad ammettere le difficolta’ dereservizio sanitario: “Gentile signora ricordo molto bene la vicenda. Quella sera sono stato io che ho allertato il direttore sanitario che si è recata immediatamente al pronto soccorso per le verifiche e gli opportuni interventi. Sono contento che sua madre stia bene. Il pronto soccorso è un posto di frontiera dove in continuazione si affrontano situazioni complicate. Noi tutti in Asrem lavoriamo ogni giorno perché ci siano sempre risposte immediate di fronte alle emergenze e le assicuro che non sempre è facile. Tutti i medici e tutto il personale Asrem lavora al massimo. Il lavoro che svolgono non è semplice e può avere in ogni istante drammatiche ricadute. Continueremo a lavorare per dare il massimo”.

IL SOLITO SCARICABARILE E LE SOLITE PROMESSE!

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