Dalla nuova deputata di FDI Elisabetta Lancellotta fino all’assessore regionale UDC Filomena Calenda passando per l’opposizione comunale di centrodestra Domenico Chiacchiari eletto tra le fila del candidato sindaco di Forza Italia, Gabriele Melogli. E poi ancora: il candidato sindaco per il gruppo collegato a FDi Cosmo Tedeschi e il consigliere comunale di FDI Pierpaolo Di Perna. Così come il presidente della Provincia di Isernia e sindaco di Venafro. Tutti contro Toma, tutti contro il POS. Da Isernira, i consiglieri tutti insieme decidono di impugnare la penna per sottoscrivere u documento che passa per la linea anti Toma segnata ormai da tempo dall’ex presidente della Regione, Michele Iorio.

I nomi dei consiglieri comunali di Isernia compaiono in una nota stampa partita proprio dall’indirizzo di posta della nuova deputata Lancellotta, da sempre nel gruppo politico di Michele Iorio, che annuncia un documento da inviare alla Giunta regionale (di cui fa parte anche la centrista Filomena Calenda che dal Comune firma una lettera da inviare anche a se stessa) e al commissario ad acta alla sanità Donato Toma per chiedere la modifica e l’integrazione al POS relativamente alla chiusura dell’emodinamica di Isernia e chiedono il rafforzamento del servizio h24.

Una decisione che arriva proprio il giorno in cui in Consiglio regionale un’altra delegazione, quella della maggioranza uscita dalle urne, decide di impugnare le armi della strada tecnica amministrativa e politica guidata sempre da Michele Iorio con al fianco il presidente del Consiglio Micone e il vice presidente del Consiglio Cefaratti.

Insomma, il fronte anti Toma passa per la linea Iorio.

Una sottolineatura però è doverosa.

Se stona la firma di Mena Calenda, assessore regionale vicinissima a Toma che tace in ogni azioni del consiglio regionale e poi firma un documento come consigliere comunale di Isernia, altrettanto stonata appare la firma della deputata Elisabetta Lancellotta che, sarà per la sua inesperienza politico-amministrativa si ritrova a firmare un documento che chiede al commissario ad acta di salvare l’emodinamica di Isernia ma rinuncia a qualsiasi tipo di intervento mediatico e/o fattivo per tutelare tutti i cittadini del Molise che pure hanno dato fiducia al partito di Giorgia Meloni dove posizionava il nome della neo eletta molisana. Insomma, da chi ricopre il ruolo di assessore regionale o onorevole, soprattutto in tema di sanità, i cittadini si aspettano una richiesta di tutela per tutto il territorio non solo ristretto alla città o alla provincia di Isernia. Nè si capiscono le parole che la Lancellotta ha rilasciato ad una emittente locale in cui parla del Decreto Balduzzi definendolo un decreto “dedicato alle aree metropolitane” e che invece, come tutti sanno, è “la norma di riforma della sanità in Italia”. Al di là degli scivoloni, al momento ai molisani non resta che aggrapparsi alla buona volontà dei principianti.

E’ pur vero che la delegazione parlamentare molisana, guidata dai più competenti Cesa e Lotito, ha condotto la sua campagna elettorale all’insegna del Decreto Molise con cui far leva sul nuovo governo nazionale per porre le fondamenta che vadano a risollevare le problematiche che attanagliano il settore sanitario locale nonostante i vari commissariamenti. Ma anche qui i consiglieri regionali in conferenza stampa sono stati chiari: anche le iniziative parlamentari vanno concordate con il territorio e quindi con i componenti dell’assemblea legislativa locale.

Perché, per dirla alla Iorio: “la battaglia sulla sanità non può essere un atteggiamento strumentale perché riguarda il sacrosanto diritto alla salute di ognuno di noi”.

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