di Giovanni Minicozzi

Dopo i cluster accesi pochi mesi fa in alcuni reparti del Cardarelli la storia si ripete ma la notizia è rimasta totalmente insabbiata verosimilmente per decisione dei vertici dell’Asrem che, come sempre, cercheranno di negare l’evidenza.

Ecco i fatti:
Il sei dicembre scorso al pronto soccorso del Cardarelli giunge un paziente settantenne che deve essere ricoverato per patologie diverse dal Covid. Naturalmente il personale sanitario esegue tutte le procedure previste, processa il tampone e il paziente risulta negativo. Dopo tre giorni, si dopo tre giorni, e precisamente il 9 dicembre il malcapitato riesce ad avere un posto letto nel reparto di medicina dove viene assistito e curato con la massima gentilezza e professionalità da parte del personale sanitario.

Purtroppo il 17 dicembre il reparto di medicina viene isolato a causa della positività al Covid di un secondo paziente che evidentemente si era contagiato nel reparto poiché all’atto del ricovero anche lui ovviamente era risultato negativo. Secondo i bene informati insieme al paziente sarebbero risultati positivi al tampone anche due infermieri e un ausiliario. Ma torniamo al primo paziente che nel frattempo – sempre con tampone negativo – era rimasto nel reparto di medicina, reparto isolato dopo il cluster e vietato all’accesso dei familiari.

La sera di Natale i figli ricevono una telefonata dal personale sanitario e apprendono che il loro congiunto era stato trasferito in malattie infettive perché risultato positivo al doppio tampone. La domanda è ovvia e la risposta scontata:

Dove si è contagiato il paziente ricoverato in ospedale dopo una serie di tamponi risultati negativi?

Quale sarà la risposta di Florenzano?

Perché tacciono il commissario Toma e il direttore sanitario Gollo?

Ricordo ai nostri lettori che già nel recente passato si erano registrati casi simili all’interno del Cardarelli a danno di pazienti ricoverati con tamponi risultati negativi al Covid. La vicenda è ora oggetto di indagini da parte della procura della repubblica di Campobasso su esposti presentati dai familiari di persone che si erano infettate all’interno del nosocomio e poi decedute per Covid.

Naturalmente è prevedibile che il dg Florenzano tenterà di scaricare ogni sua evidente responsabilità sui pazienti stessi o, peggio, sull’incolpevole personale sanitario.

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