Neuromed e Fondazione Giovanni Paolo II ‘controllori e controllati’. Nell’organismo, che è incaricato di controllare i fondi destinati alle strutture sanitarie private convenzionate, figuravano i nomi di due dirigenti che appartenevano alle stesse strutture destinatarie proprio di quei finanziamenti. La sentenza pronunciata dal TAR annulla la parte del decreto, con il quale il commissario Paolo di Laura Frattura aveva nominato i rappresentanti delle due strutture nell’Organismo tecnicamente accreditante.

Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso presentato da un centro cardiologico e da un sindacato nazionale contro la presenza nell’Ota di rappresentanti dei due principali centri della regione: Neuromed e Fondazione Giovanni Paolo II. Ricorso redatto dagli avvocati Massimo Romano, Giuseppe Ruta e Margherita Zezza, che lo hanno illustrato questa mattina a Campobasso nel corso di una conferenza stampa.

“E’ chiaro – spiega infatti il Tribunale amministrativo regionale – che, includere esponenti di due specifiche strutture private accreditate nell’ambito di quelli a cui è rimessa la valutazione sulla sussistenza e persistenza dei requisiti di accreditamento, introduce nel sistema un duplice profilo di distorsione, in quanto, per un verso, finisce per incidere sulla necessaria imparzialità dell’Ota nel momento in cui è chiamato a verificare la permanenza dei requisiti in capo proprio a quelle strutture i cui esponenti sono presenti nell’organigramma, per altro verso introduce un elemento di opacità nelle valutazioni delle altre strutture, dovendosi comunque ravvisare un potenziale contro-interesse ad allargare la platea delle strutture sanitarie operanti sul mercato”.

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