di Franco Valente
Ieri sera non ho guardato RAI-Storia su S. Vincenzo al Volturno. Sono convinto che la RAI abbia fatto un bel servizio al Molise.
Però distinguo il trofeo da chi mostra il trofeo.
S. Vincenzo è una delle cose più importanti al mondo in mano a una banda di usurpatori, qualcuno dei quali usa la RAI per consolidare posizioni di conquista.
Io li ho definiti i nuovi saraceni che mostrano il trofeo.
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Qualcosa sta cambiando. Molto lentamente, ma sta cambiando.
Per fare un disastro in archeologia basta un attimo. Per ricostruire bisogna essere costanti e occorrono secoli.
Conosco tutto degli ultimi 40 anni di S. Vincenzo. Nessuno come me.
Perciò metto da parte l’importanza antica di S. Vincenzo. Sarebbe retorica.
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A S. Vincenzo è in atto una guerra irragionevole alla quale partecipo ormai dal 1980. Da quando, cioè, Richard Hodges riprese la via tracciata dal monaco Angelo Pantoni, il prmo grande archeologo dell’alta valle del Volturno.
Da una parte due abati a cui la storia dovrà essere grata per aver insediato caparbiamente due comunità di monache che costituiscono la vera rinascita del Monastero: padre Bernardo D’Onorio all’inizio e padre Donato Ogliari adesso. Più battagliero il primo, più diplomatico il secondo. Ambedue di grande cultura. In mezzo una parentesi oscura di cui preferisco non parlare.
Dalla loro parte la Regione Molise, a cominciare da Gino Di Bartolomeo, Gianni Di Giandomenico e Antonio D’Ambrosio che posero le basi del grande progetto del parco archeologico: “Un progetto di lavoro per conservare la sacralità del luogo nella prospettiva del terzo Millennio”.
Poi arrivarono i saraceni.
Fummo tutti cacciati a calci in culo. L’abate Bernardo insieme a me finì sotto processo denunziato di usurpazione dagli usurpatori. Ovviamente assolti.
Richard Hodges fu mortificato e cacciato mentre diventava Rettore dell’Università americana a Roma.
Zappatori e improvvisatori hanno preso in mano.
La Soprintendenza illecitamente (fuori-legge, insisto…) si è accatastati i terreni della regione e dell’Abbazia.
Insomma un disastro immane e senza prospettive.
Ho implorato Paolo Di Laura Frattura, a cui avevano nascosto come stessero realmente i fatti, di riprendere il controllo di S. Vincenzo. A novembre mi ha nominato Conservatore Onorario di S.Vincenzo al Volturno.
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Punto e a capo.
Credo che gli usurpatori abbiano visto l’Angelo Sterminatore.
Invece, credo che adesso chi sta distruggendo S. Vincenzo deve misurarsi con una Regione determinata a ridare corpo a un sogno.
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Ieri sera il primo segnale. Nunzia Lattanzio ha tirato fuori una proposta di legge che giaceva da un anno nel cassetto.
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Finalmente, per la prima volta, nella qualità di Conservatore, sono stato chiamato a dire la mia, nella Commissione cultura.
Finalmente la Regione Molise ha preso conoscenza di essere la proprietaria di S. Vincenzo al Volturno e che senza il coinvolgimento dell’Abate di Montecassino non si va da nessuna parte.
Finalmente sono stati coinvolti i sindaci di Castel San Vincenzo e Rocchetta.
Al tentativo di spegnere gli entusiasmi della Soprintendenza, che ha mostrato di non digerire che la Regione si riprenda il suo, Nunzia Lattanzio ha dichiarato energicamente che la proposta di legge, con le integrazioni indicate dalla commissione, andrà avanti e che presto giungerà in aula per l’approvazione finale.
Io ci credo.
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A me sembra una buona legge e sono convinto che Paolo Frattura vi metterà la firma.