Che in Veneto, sta avvenendo una vera e propria rivoluzione sanitaria per la cura del covid-19. Si sta abbandonando il concetto di mega reparti covid e si stanno allestendo reparti mix. Cosa sono i reparti mix? Sono reparti in cui si ricoverano malati con patologie diverse: pancreatite, occlusione intestinale, rottura di femore affetti comunque da covid. Sono quei pazienti entrati in ospedale per curare patologie ordinarie (al Cardarelli non possono nemmeno avvicinarsi, magari vengono dirottati in altri ospedali fuori regione) e scoprono d essere contagiati, solo dopo aver effettuato il tampone al loro ingresso. Vengono destinati nei reparti mix, e sono seguiti e curati dal medico specialista. Questa rivoluzione in Veneto avviene perchè hanno pensato ad un’organizzazione sanitaria nuova, per gestire i pazienti, visto che la percentuale dei vaccinati italiani è al 90%, i ricoveri in rianimazione calano, come i decessi, anche se i contagi aumentano ma c’è poco ricorso al ricovero in ospedale. E’ giusto che i malati affetti da patologie ordinarie possano curarsi in tutta tranquillità, e a pieno diritto. E’ giusto che le altre malattie abbiano più peso dei malati covid, ora che si è raggiunti una copertura vaccinale altissima. In Belgio si sta valutando di escludere i pazienti covid dalle corsie preferenziali per il ricovero. In futuro, la gestione del covid sarà sempre più trattata a livello ambulatoriale, per via dei farmaci di nuova generazione e della copertura vaccinale. I fondi del PNRR: un miliardo e duecentottantotto milioni di euro, serviranno per rivedere sostanzialmente il sistema sanitario nazionale attraverso l’istituzione di Case della salute, Case di comunità. Nasceranno per non non intasare i reparti. Oggi sono ancora pochissimi gli ambulatori covid in Italia, dove è possibile ricevere cure con farmaci monoclonali. Se il Molise non approfitta ora, non si attrezza e non prende questo treno, rimarrà sempre più indietro nell’organizzazione dei servizi sanitari. La domanda delle domande è: visto come Toma e Florenzano hanno gestito e stanno gestendo la pandemia da covid -19, come possiamo pensare di approfittare di questa opportunità, più unica che rara, per eliminare i gap che ci trasciniamo da anni e riportare il Molise in pari con le altre regioni d’Italia? Qui dopo 2 anni Toma e Florenzano pensano ancora alla Torre Covid dal costo di 10 milioni di euro, che chissà quando e se vedrà mai la luce. In Emilia Romagna stanno progettando già case della salute (vedi foto).
Ecco perchè Toma deve andare via e insieme a lui deve andar via tutta la direzione generale della Asrem. Non sono in grado di cogliere le opportunità e di rivoluzionare il sistema sanitario in tempi brevi e con provvedimenti rivoluzionari. Sono piccoli uomini con piccoli orizzonti. Ecco perchè i molisani non possono e non devono concedergli: né tempo, né opportunità.
Elena Niro
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