A seguito della recente circolare con cui il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha prorogato l’apertura degli impianti sciistici al 5 marzo p.v., interviene il Presidente del Consiglio regionale del Molise, Salvatore Micone a sostegno degli operatori del mondo della montagna presentando un ordine del giorno nella seduta di Consiglio odierna:

La tanto attesa e sperata alba per la stagione sciistica e l’intero mondo della montagna non è sorta, come previsto per il 15 febbraio, slittando probabilmente al prossimo 5 marzo.

Alba che non sorge da ormai due stagioni invernali, seppur per motivazioni diverse, ma che causa parimenti una grave ed allarmante ricaduta economica per il sistema imprenditoriale della montagna molisana e per l’intero indotto del territorio circostante. Territorio della nostra regione che è già stato ampiamente colpito e martorizzato dal disastro socioeconomico ed occupazionale, nonché dallo spopolamento e da tutte le problematiche connesse alle aree interne e montane.

Siamo tutti convinti e coscienti che la salute e la vita siano beni irripetibili, pertanto vanno difesi e preservati prima di ogni altra cosa. Ma, nel contempo, non possiamo non pensare e non schierarci nel sostenere e difendere tutta la filiera del sistema montagna, che va dai gestori degli impianti sciistici, agli albergatori, ai ristoratori, ai titolari dei bar, ai maestri di sci, agli operatori ed ai lavoratori stagionali, non da ultimo le loro famiglie.

Filiera che, nello sperare di poter finalmente avviare la stagione sciistica, ha investito cospicue somme per adeguarsi alle linee guida previste atte a contrastare la diffusione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Pertanto, l’atto di indirizzo presentato vuole rappresentare un grido a gran voce perché tutti noi rappresentanti politici, senza appartenenze di territorio, né di colore politico, ci facciamo portavoce della urgente e disastrosa questione e, insieme compatti, chiediamo al Governo centrale di intervenire urgentemente per garantire aiuti concreti ed equi risarcimenti a ogni singolo operatore della montagna”.

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