Alla ribalta nazionale, il nostro Molise, mai in positivo e questa volta nel mirino è finita la Regione Molise e di nuovo i nostri Consiglieri regionali. Nell’inchiesta del Corriere della Sera al titolo: “Regioni il trucco per avere più soldi. Sono 62 i gruppi con una sola persona”. Guarda caso il primato in negativo con ben 10 Consiglieri regionali a formare 10 rispettivi monogruppi è proprio la nostra regione.

Dal suo profilo facebook l’ex sindaco di Castelverrino (IS) Albino Iacovone tuona sulla faccenda:

“E’ semplicemente vergognoso e, al di là della riforma costituzionale non accettata dal 60% degli elettori (che prevedeva l’eliminazione dei costi), se non si risolve diversamente è un vero affronto alle difficoltà economiche e sociali di tante famiglie!

Possiamo senza alcun dubbio dargli ragione e a tal proposito e per far comprendere ai nostri lettori quanto denaro confluisce nei gruppi e monogruppi consiliari abbiamo approfondito l’argomento ed ecco che viene fuori un altro primato.

Il Molise come si evidenzia, nella cartina in basso, è la regione più generosa rispetto a tutte le regioni italiane verso i gruppi consiliari, distribuisce 3,61 euro per abitante. La moltiplicazione per 312.027 abitanti (statistica demografica del 31 dicembre 2015) potete farla con tranquillità elementare e vedrete che bella risultanza che ne viene.

Forse dovremmo ricrederci sulle critiche a Matteo Renzi che in ogni occasione, pre referendum costituzionale,  citava i Consiglieri regionali quale esempio negativo per tutti.

Al di là delle evidenze, crediamo che i cittadini molisani attendano con ansia, la buona politica e la buona amministrazione. Visto i tempi bui dovuti alla crisi e le migliaia di famiglie in difficoltà, un segnale di vicinanza al popolo, siamo convinti debba giungere da chi è stato chiamato dai cittadini a rappresentare le loro istanze. E l’eliminazione dei gruppi consiliari o i finanziamenti lauti a loro destinati, in questo momento storico, rappresenta un primo passo verso questa sentita esigenza.

La mappa dei fondi pubblici ai gruppi regionali

Nel Molise (Statuto del 1971)  possono formare un gruppo in seno al Consiglio regionale tutti gli eletti nella stessa lista qualunque ne sia il numero; in questo modo anche i partiti più piccoli possono avere una propria rappresentanza all’interno del Consiglio regionale.

I consigli di tutte le regioni italiane stanziano annualmente dei fondi per finanziare l’attività dei gruppi, per una cifra totale che supera i 30 milioni di euro all’anno. Soldi che sono spesso stati citati nelle cronache giudiziarie per le malversazioni e gli scarsi controlli sul loro utilizzo.

trasferimenti ai gruppi regionali vengono erogati per due scopi: pagare il personale a loro disposizione (impiegati, consulenti, tecnici giuridici) e fare fronte alle spese ordinarie di funzionamento. Quest’ultimo tipo di spese in particolare, poco rendicontate e talvolta utilizzate per scopi impropri, sono state oggetto di una stretta in anni recenti.

Dal 2012 un decreto del presidente del consiglio, d’accordo con le regioni, fissa alcune regole su come impiegare correttamente il contributo per le spese di funzionamento ai gruppi nei consigli regionali. Il contributo può essere usato per:

  • spese di cancelleria;
  • acquisto di libri, quotidiani e riviste;
  • spese telefoniche e postali;
  • promozione dell’attività del gruppo;
  • acquisto di spazi pubblicitari per la promozione dell’attività del gruppo.

L’autorizzazione di queste ultime due voci porta i gruppi istituzionali a sostituirsi, in parte, al ruolo di comunicazione e di mediazione politica proprio dei partiti. Per questo i gruppi, anche quelli parlamentari, stanno acquisendo una rilevanza sempre maggiore sia nel sistema del finanziamento pubblico, sia a livello politico.

La riforma Renzi-Boschi, qualora fosse stata approvata nel referendum, prevedeva l’abolizione dei contributi ai gruppi politici nei consigli regionali. Vediamo quanti soldi erogano le regioni ai gruppi consiliari.

 

 

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