Quella affermata a parole da Roberti di destinarlo a studentato universitario o quella scritta nella delibera di giunta proposta al Consiglio, sempre dal Presidente Roberti, che invece non pone nessun vincolo?
Scrivono una cosa e ne dicono un’altra!
La delibera portata in Aula prevede di inserire il Roxy, proprietà della Regione, fra i beni alienabili, ma non è “blindato” il collegamento con la finalità pubblica e nello specifico la realizzazione dello studentato universitario.
Come opposizioni, abbiamo presentato un emendamento che chiarisse questo impegno. È stato bocciato dalla maggioranza di centrodestra. Con un escamotage formale, Roberti va avanti e venderà in ogni caso. Senza concertare con la città e il Comune di Campobasso, senza dare chiarezza nemmeno sulla finalizzazione dell’area dell’ex stadio Romagnoli, che a nostro modo di vedere non va cementificata.
E senza dire che realizzerà una vera sede regionale di proprietà, per risparmiare le miriade di affitti delle tante sedi istituzionali.
Roberti ha un fiato e uno sguardo cortissimo. Non si intravede da parte sua nessuna riorganizzazione dei dipendenti, della macchina regionale e tantomeno degli stabili che rendano efficiente la sistemazione degli uffici e riducano i costi.
A questo punto, al Roxy non si farà alcuna sede regionale. Speriamo solo si realizzeranno i posti per gli studenti universitari, con la vincita del bando Invimit cui l’inserimento nel piano di alienazioni è finalizzato. Su questo ovviamente concordiamo.
Ma se l’intenzione è quella di dare a Campobasso una funzionalità come luogo dei servizi, dello studio, del benessere della salute in modo innovativo, lo si dica. Lo si discuta con il territorio. E alla fine se ne disegnino le conseguenze amministrative e le disponibilità finanziarie a partire dai programmi europei, gli unici con le risorse disponibili.
Io personalmente credo che andrebbe favorita la nascita di hub tecnologici per i servizi in remoto (banche, assicurazioni etc che dal nord lavorano con giovani in smartworking), la cittadella universitaria con finanziamento degli specializzandi in medicina (altrimenti facciamo chiacchiere se non mettiamo un euro per questo), il potenziamento dei servizi sanitari, il supporto alle aziende dell’area industriale a confine con Ripalimosani.
Se è questo, si discuta e si faccia! Ci si mettano risorse Fesr, Fse e soprattutto Fsc ancora da programmare. Noi siamo d’accordo.
Ma se è una nuova lottizzazione made in Termoli, no grazie!
Micaela Fanelli
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