Paglione, coordinatore regionale SEL Molise: «Un pessimo segnale. Se la Provincia serve a accontentare gli amici, a sistemare gli equilibri interni, allora non ci serve. E diamo ragione a quanti hanno deciso di sopprimerla».

Il fatto paradossale è avvenuto. Mentre la Provincia sta per chiudere Mazzuto cambia un assessore.

Proprio cosi. Alla vigilia di ferragosto, coi molisani in vacanza o comunque distratti, e soprattutto a pochi giorni dalla notizia che la provincia di Isernia è soppressa, il presidente opera un rimpasto di giunta. Inspiegabile.

«Non credevamo fosse possibile un simile paradosso – commenta Candido Paglione, coordinatore regionale SEL Molise.  E invece Mazzuto, confidando forse nella distrazione che le vacanze possono comportare, ha fatto il blitz. Operando il rimpasto, annunciato dalla stampa, ma che molti pensavano non potesse effettivamente avere luogo, tanto appariva inopportuno e per certi versi folle. Era questo il momento di lanciare un segnale di sobrietà e serietà: la Provincia è di fatto soppressa ma se c’è ancora un piccolo varco bisogna provarci. 

Che credibilità può avere un Presidente che per meri interessi di bottega cambia un assessore, da il contentino a quattro consiglieri pochi giorni dopo aver minacciato di spedire a Roma fascia e gonfalone? Non si lamenti poi che i cittadini non partecipino alle manifestazioni contro la soppressione. Il messaggio che arriva da via Berta è negativo e richiama alla mente quell’ultimo assalto alla diligenza o peggio evoca l’immagine di quegli avvoltoi che piombano sulla preda morente per spolparla fino all’osso.

No, caro Mazzuto non ci siamo, dice ancora il coordinatore regionale di SEL. Se la Provincia deve servire a accontentare gli amici, a sistemare gli equilibri interni, allora non ci serve. E diamo solo ragione a quanti hanno deciso di sopprimerla» conclude Paglione.

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