La preoccupazione per il futuro dello stabilimento Stellantis (ex Fiat) di Rivolta del Re a Termoli che da decenni dà lavoro a migliaia di lavoratrici e lavoratori con una media occupazionale di 3 mila addetti più l’indotto (pulizia, mensa, manutenzioni esterne) coinvolge anche la Proma del Nucleo Industriale di Pozzilli.

Secondo alcuni indiscrezioni sembrerebbe che la Proma possa delocalizzare la propria attività produttiva.

Se così fosse la ricadute occupazionali ed economiche sul territorio molisano andrebbero ad appesantire un quadro già notevolmente compromesso nel settore lavoro.

Si attendono iniziative serie da parte dell’assessore regionale alle Attività Produttive (nonché governatore) Donato Toma e, magari, posizioni ferme anche da parte dell’assessorato al lavoro retto da Filomena Calenda che vadano oltre il riduttivo plauso di eventuali cassa integrazione o sostegni alla disoccupazione visto che si parlerebbe, il condizionale è d’obbligo, di circa 230 posti di lavoro.

Una preoccupazione legittima se si considera che l’accordo siglato tra alcune sigle sindacali e la Dirigenza dello stesso stabilimento Stellantis prevede l’applicazione del Contratto di Solidarietà (CDS) per 1.036 lavoratori per il periodo che va dal 16 maggio al 31 dicembre 2022. Di fatto più di 1000 lavoratori sono esclusi da ciclo produttivo per tantissimo tempo, con il rischio di rimanerci a lungo.

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