Sull’appalto denunziato dal Consigliere regionale di Costruire Democrazia si era espressa anche l’Autorità di Vigilanza.

“Oltre al progetto Mef tornato alla ribalta delle cronache per i riflettori dei media nazionali, nell’ambito dei progetti farmaceutici costati ai contribuenti molisani un occhio della testa non vorrei che ci si dimenticasse di quello relativa alla cd. “gestione unica del farmaco”, costato oltre 27 Milioni di euro e finito nel mirino dell’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici per clamorose anomalie ed irregolarità nelle procedure di appalto” – spiega Massimo Romano, consigliere regionale di Costruire Democrazia che si è occupato approfonditamente della vicenda, rivolgendosi anche ad altri organi per accertare le modalità di affidamento e la corretta gestione del denaro pubblico.

“Ormai più di un anno fa, nel marzo 2011, l’Autorità di Vigilanza di Roma, in seguito ad un mio dettagliato esposto, aveva reso la deliberazione n. 30/2011 evidenziando una serie di clamorose irregolarità nella gara d’appalto gestita dalla Molise Dati spa, in particolare rispetto all’affidamento del servizio per 27  Milioni di euro con una procedura illegittima e oltretutto in favore di Eutelia che era in procinto di fallire” – ricorda Massimo Romano.

“E oltre il danno la beffa! Perché nessuno ha mai risposto a questa semplice domanda: quanto hanno risparmiato i contribuenti molisani grazie a quel servizio? In effetti, l’applicazione del progetto avrebbe dovuto determinare dei consistenti risparmi sulla spesa farmaceutica, ma allo stato sembra che si sia trattato soltanto dell’ennesimo sperpero di denaro pubblico.”

Sulla questione Romano aveva presentato esposti anche alle magistrature penali ed erariali.

“Ho ritenuto, stante la quantità di denaro pubblico e la rilevanza degli interessi in gioco, che le irregolarità di quell’appalto dovessero essere portate all’attenzione degli organi competenti. Non è pensabile che un servizio di 27 Milioni venga affidato con una procedura ristretta che ha compromesso qualsiasi forma di concorrenzialità nell’aggiudicazione, senza alcun ribasso d’asta, per giunta da parte di una società illegittimamente qualificata come in house (Molise Dati spa) e senza che neppure la garanzia del corretto funzionamento del servizio, oltretutto in favore di una società in procinto di fallire quale Eutelia che risultava peraltro già inadempiente come risulta dagli accertamenti dell’Autorità”.

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