Michele Iorio è stato condannato a 6 mesi di reclusione per il reato di abuso d’ufficio. Una sentenza, quella emessa nel pomeriggio di oggi 25 gennaio dai giudici dell’Appello di Campobasso, che ribalta il verdetto di primo grado è riapre i giochi politici nel centro-destra in vista del voto del 22 aprile. Per l’ex governatore scatta automaticamente la legge Severino in attesa della pronuncia della Cassazione.

Iorio, in virtù di questa condanna, decade da Consigliere regionale e diventa non candidabile per la Regione, mentre può presentarsi alle Politiche per Camera e Senato perchè la Severino scatta soltanto per coloro che hanno riportato condanne definitive, con pena superiore a 2 anni di reclusione.

Per lui un anno di interdizione dai pubblici uffici. La vicenda giudiziaria riguarda il passaggio di quote societarie dell’ex Zuccherificio: secondo l’accusa Iorio e Vitagliano non avrebbero esercitato il diritto di prelazione della Regione Molise nella cessione delle quote tra gli imprenditori Luigi Tesi e Remo Perna, causando dunque un vantaggio alla società dello stesso Remo Perna.

La replica dell’ex governatore Michele Iorio alla sentenza:

‘Giustizia apparente’

“Ho sempre operato nel pieno rispetto delle leggi e nell’interesse del Molise. E’ questo il motivo per cui trovo incomprensibile la sentenza emessa questo pomeriggio soprattutto dopo l’assoluzione con formula piena in primo grado.

Sono convinto della mia piena innocenza e, avendo la coscienza pulita, continuerò con il mio impegno politico che non mi è assolutamente impedito da questa sentenza che arriva, con una puntualità svizzera, a due giorni dall’ufficializzazione delle candidature per le elezioni politiche”.

Michele Iorio

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