Il centrodestra ormai non pare avere rivali in questa competizione elettorale.

Eppure, tra i candidati al proporzionale, ci sono personaggi che qualora dovessero venire eletti e diventare onorevoli, potrebbero diventare dei veri e propri paperoni. Come? Attraverso il cumulo degli incarichi elettivi che però è vietato dalla legge.

I primi in graduatoria sono gli assessori del governo Toma: Filomena Calenda e Nicola Cavaliere.

In qualità di assessori regionali entrambi percepiscono ciascuno 12mila euro al mese (importo lordo).

La Calenda è candidata alla Camera dei deputati con la lista Udc. Nicola Cavaliere è candidato al senato con Forza Italia.

Qualora uno dei due dovesse essere eletto al Parlamento il prossimo 25 settembre, risulterebbero in una posizione di incompatibilità che deve essere risolta entro un certo limite di tempo. In genere entro sei mesi.

Nel frattempo però potrebbero ricoprire il doppio ruolo e, ovviamente, con doppio emolumento. Lo stipendio di un parlamentare può arrivare a 17.625 euro lordi al mese se è senatore e a 18.735 euro lordi se è deputato. 

Tutto questo mentre in Italia si discute del caro bollette, del caro gas e si parla di aziende sull’orlo del fallimento e di povertà in aumento tra le famiglie.

Doppio incarico potrebbe esserci anche per il candidato del partito della Meloni, Costanzo Della Porta che siede nel Comitato direttivo del Cosib, il Consorzio industriale di Termoli, dove per la carica di vicepresidente percepisce duemila euro mensili.

Certamente un importo ridotto rispetto a quello dei colleghi competitor Calenda e Cavaliere, ma pur sempre un bel gruzzolettorispetto al dolce far nulla e che si andrebbe a sommare con le 17.625 euro che potrebbe percepire come senatore. Ovviamente se eletto.

La domanda sorge spontanea: come hanno intenzione di comportarsi, ciascuno di loro, se dovessero essere eletti onorevoli?

La stessa domanda è rivolta anche ai candidati supplenti alla camera ossia Armandino D’Egidio per FI e Vittorino Facciolla per il Pd

Appena eletti, si dimetteranno dalla carica che oggi ricoprono in Molise oppure conserverebbero entrambi gli incarichi?

Marco Porro

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