A 92 anni si è spento serenamente, nella sua casa di Isernia, dove aveva sempre vissuto e dove aveva il suo studio da medico, Domenico Pellegrino. Se n’è andato così, in silenzio, lucido fino all’ultimo, accudito dalle sue due figlie, Antonella e Gabriella. E’ stato un grande protagonista della politica molisana.

Fu eletto per il Pci, nel ’70, nel primo consiglio regionale del Molise. Poi, non volendo trascurare la professione medica e i suoi assistiti che erano migliaia, preferì lasciare l’impegno politico regionale per quello meno intenso di consigliere e assessore provinciale, fino ad arrivare ad essere eletto presidente della Provincia di Isernia nel maggio del ’95. Durante l’ultimo quarto del secolo scorso, Mimmo Pellegrino e l’ente provincia di Isernia erano in perfetta simbiosi, tanto che lui la considerava la sua seconda casa e fu proprio lui uno dei fautori dell’attuale sede di via Berta, moderna, spaziosa, efficiente, una delle più belle e funzionali d’Italia. Sempre attento alla politica, mai per fini personali o partitici, esclusivamente per ottenere il massimo possibile per la sua amata provincia.

Grazie alle sue amicizie, coltivate con una grande passione per la cultura, che svariava dal grande Guttuso, al sovrintendente Adriano La Regina, o al ricercatore Carlo Peretto, Mimmo Pellegrino ha fatto tanto per la valorizzazione della provincia di Isernia. Dalla realizzazione del Museo Paleolitico Nazionale della Pineta, alla valorizzazione definitiva dell’area archeologica di Pietrabbondante. Non solo un medico, non anche un politico e, soprattutto, fino agli ultimi giorni, una mente lucidissima e vivace che lo ha portato, negli anni, ad essere il punto di riferimento obbligato per qualunque iniziativa culturale o scientifica in provincia di Isernia.

Sicuramente, con lui se ne va un pezzo della nostra storia locale, l’auspicio è che gli enti, le autorità, riconoscano quanto da lui ideato e realizzato e intitolino alla sua memoria almeno una tra le sue due realizzazioni più plastiche e visibili: o il palazzo della Provincia, ancora senza nome, a quaranta anni dalla sua costruzione, o il Museo del Paleolitico. Fu lui che ideò, fece finanziare e realizzò entrambi. E se qualcosa gli è dovuto è senz’altro il ricordo collettivo. La memoria dei giusti. I funerali domani, sabato, alle 11,30, nella chiesa di San Salvatore a Pescolanciano.

Alla famiglia Cimorelli giungano le condoglianze dell’editore, del direttore e di tutta la redazione di Futuro Molise.

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