Dopo la bocciatura della cosiddetta tassa sulle disgrazie resta da capire dove e come racimolare i fondi per il risarcimento dei danni.

Così in una nota Pierpaolo Nagni dell’IDV:”Non più di due giorni fa l’Italia dei Valori andava osservando come la decretazione dello stato di emergenza da parte del presidente della Regione non rappresentasse un fatto positivo per i cittadini poiché, per effetto del decreto mille proroghe, la prima conseguenza sarebbe stata, infatti, quella di  un nuovo aumento delle imposte e delle accise regionali. 

Ebbene, quasi in contemporanea, la Consulta dichiarava incostituzionale la cosiddetta “tassa sulle disgrazie” sottolineando come l’obbligo di aumento pesasse irragionevolmente sulla Regione nel cui territorio si è verificato un evento calamitoso con la conseguenza di un’ulteriore penalizzazione delle popolazioni colpite dal disastro. 
Tutto questo ci spinge a fare due riflessioni in particolare. La prima è che l’allarme da noi lanciato era ben fondato; la seconda, invece, riguarda il dubbio su dove si andranno a reperire i fondi per il risarcimento dei danni. Il timore è che, parlando di milioni di euro (di cui, al momento, in Molise, nessuno dispone) non si riuscirà a dare risposte e ristori concreti a tutti i quei Comuni che inoltreranno all’assessorato regionale competente le richieste di risarcimento con il rischio di contestazioni e dinieghi.” 
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