di Giovanni Minicozzi

Un gestazione travagliata e a rischio quella che ha partorito il piano operativo 2019/2021 illustrato oggi con imbarazzante euforia dal commissario Donato Toma. La triste storia viene da lontano e parte il 5 marzo 2019 quando il commissario Angelo Giustini inviò a Roma lo schema metodologico del piano.

In data 17 luglio 2019 lo stesso Giustini trasmise ai ministeri la prima bozza poi aggiornata e inviata  il  31 ottobre 2019. In seguito alle ulteriori modifiche chieste dai ministeri il generale inviò a Roma  il documento finale in data 6 marzo 2020 poi modificato ulteriormente, come chiesto dall’Agenas, e spedito l’11 marzo 2021 insieme alle dimissioni di Angelo Giustini il quale si oppose alle ulteriori modifiche chieste da Roma, modifiche che non garantivano i livelli essenziali di assistenza.

I ministeri competenti non hanno mai approvato quel piano ma poi è arrivato Donato Toma commissario, ha accettato quelle modifiche peggiorative e i ministeri finalmente soddisfatti  hanno approvato il piano operativo 2019/2021. Naturalmente il neo commissario non ha perso l’occasione per vantarsi di aver approvato il pos dopo un solo mese dalla nomina mentre in tre anni il suo predecessore non era riuscito a farlo.

Oggi, nel presentare il piano e al solo scopo di frenare le legittime critiche manifestate dai molisani, Toma ha modificato lo schema e ha  tentato di scaricare tutte le responsabilità sull’ex commissario Angelo Giustini affermando che il piano è stato redatto dal generale e che lui ha solo accettato “piccole modifiche”. Nel corso della conferenza stampa il neo commissario non ha mancato di promettere un futuro roseo per la sanità molisana con il Cardarelli Dea di secondo livello e con il S.Timoteo e il Veneziale di primo livello.

Naturalmente ciò dovrebbe accadere con il pos 2022/2024, ovvero quando lui non sarà più il presidente della Regione. In realtà il pos firmato da Toma cancella molte specialità degli ospedali pubblici e mette in pericolo la salute dei molisani poiché “appalta” il servizio alle strutture private e agli ospedali di Benevento, Foggia e Vasto. Anzi le nuove regole firmate da Toma penalizzano anche le strutture private accreditate come Neuromed e Gemelli aumentando la mobilità passiva che i molisani dovranno pagare di tasca propria.

Il presidente/commissario, come al solito, ha scaricato le responsabilità sui suoi predecessori al vertice della Regione lavandosi le mani come Ponzio Pilato sulla scellerata gestione sanitaria attuata da lui stesso insieme a Florenzano. La verità  è che  i soggetti con patologie tempo dipendenti e politraumatizzati saranno costretti ad emigrare fuori regione per tentare di sopravvivere mentre gli ospedali pubblici verranno gradualmente smantellati e trasformati in poliambulatori.

Peraltro nel drammatico contesto imposto da Roma e condiviso dal presidente commissario Donato Toma manca qualsivoglia riferimento all’attivazione di un servizio di elisoccorso che diventa indispensabile per salvare vite umane accorciando i tempi di percorrenza.

TANT’È!

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