Il dirigente medico del Pronto Soccorso di Isernia, Lucio Pastore, interviene in merito al piano Covid Molise che sta prendendo completamente forma.

Finalmente tutto il piano Covid Molise prende completamente forma. Non si potevano processare i tamponi Covid presso gli ospedali di Isernia e Termoli, determinando disfunzioni enormi ed allungamento dei tempi di risposta dell’unica struttura abilitata ed oberata, ed ora ci sono le condizioni per aprire ai privati convenzionati.

Non si è aperto l’ospedale Covid a Larino, ricorrendo anche ad organizzazioni come Emergency o Medici senza Frontiera, e viste le difficoltà che si sono determinate con la pandemia, Toma ordina a Giustini di aprire alle convenzioni con i privati.

Nel Molise si legge tutto il meccanismo che deve portare a privatizzare il sistema: si creano condizioni di disfunzione del pubblico per poi aprire gli spazi ai privati. Vi anticipo le prossime mosse.

Poiché manca il personale, prima rottamato da Iorio ed ora non assunto per difficoltà create nello svolgimento dei concorsi, oltre a rendere poco attrattivi da un punto di vista funzionali le strutture sanitarie molisane, si dirà che è necessario cedere altre funzioni e strutture ai privati convenzionati per mantenere i servizi.

In questo modo, il piano ideato a fine anni 90 con la convenzione con la Cattolica, finisce di andare in porto. Per fare questo abbiamo dovuto vivete più di 20 anni di agonia come operatori e come utenti. Quando si sarà ceduto tutto ai privati, inizierà il secondo step.

Per curarsi ci sarà bisogno di una assicurazione integrativa e non sarà più un diritto uguale per tutti ma differenziato secondo il reddito. Ecco come si arriva, piano piano, a trasformare un diritto in una merce.

In assenza di forze politiche con una reale volontà di opporsi allo sfascio, lascio queste considerazioni a futura memoria per chi vorrà analizzare in futuro come si è arrivati a distruggere un sistema universalistico“.

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