10 autorizzazioni, 7 al consorzio tra americani e austriaci, 2 al consorzio dell’est, croati e ungheresi e 1 al consorzio tra l’italiana Eni e l’inglese Mediolgas, sono state rilasciate dal governo croato per la ricerca di idrocarburi nel mare Adriatico.
Gli ambientalisti sono ormai sul piede di guerra; il rischio diventa sempre più contingente anche per il Molise, che si trova già a lottare. Alcune società italiane, infatti, come la Irminio srl, hanno ottenuto l’ autorizzazione alla ricerca di idrocarburi nel territorio di Cercemaggiore.
Il governo croato non intende fare retromarcia, pare che incasserebbe già con le sole offerte oltre 100 milioni di dollari.
I giacimenti individuati nelle 10 aree riguardano anche i fondali italiani; un eventuale incidente e l’Italia sarebbe direttamente coinvolta nell’impatto ambientale.
Sono state raccolte quasi 100mila firme per la petizione ambientalista.
Carla Ferrante