RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Dopo aver contribuito al disastro sanitario, sociale, economico, erariale, la giunta fascio leghista di Toma non poteva farsi mancare un altro obiettivo tipico delle destre stile anni ’70-’80: distruggere la costa molisana con grattacieli alti 25 piani, per un volume complessivo di circa cinque milioni di metri cubi, devastando un’area vergine e bellissima di ben 160 ettari lungo la costa molisana nel Comune di Montenero di Bisaccia.

Una ecatombe di fronte alla quale l’altro enorme scempio del “lotto zero”, iniziato dalla Giunta Iorio e continuato dalla Giunta Toma, appare quasi una bazzecola.

E’ questo l’assurdo progetto “South beach” approvato senza esitare dalla Giunta regionale di Toma con delibera n.67 del 29 marzo 2021, senza alcun confronto neanche in sede consiliare e tanto meno con i Comuni interessati, le associazioni che si occupano della tutela ambientale e di quella del patrimonio storico e faunistico.

Insomma quel che rimane di incontaminato della costa molisana verrebbe saccheggiato in ossequio alla legge del capitale e del profitto privato mascherato da un immaginifico “interesse di pubblica utilità”.

L’operazione è pensata in spregio alla tutela e alla valorizzazione dei beni pubblici esistenti in quei luoghi perciò inclusi nelle aree protette ZSC, ZPS Rete Natura 2000, il che fa ipotizzare anche un suo carattere illecito oltre che l’inesistenza dell’interesse di pubblica utilità dichiarato da Toma, non si comprende in base a quali criteri ed elementi.

Dal belvedere di Palazzo d’Avalos di Vasto la vista si aprirebbe su enormi cubi di cemento visibili da tutta la costa” tuona giustamente i Comitato di tutela delle vie verdi abruzzese.  E questo sarebbe l’interesse pubblico ?

Ma non v’è solo lo sfregio paesaggistico e della vista sul mare della costa molisana, il più pesante mai concepito sinora.

Si pensi anche: al consumo spropositato del suolo sempre più raro; alla diminuzione della biodiversità di habitat e specie nonché dei danni all’ecosistema di transizione che conseguirebbero,  ben dimostrati dallo studio della sezione SHI Abruzzo e Molise, il che richiederebbe l’estensione di parchi e riserve anche sulla costa; ai beni storici-architettonici  come la Torre di Montebello simbolo nei secoli della storia di quel territorio, che subirebbe un irreversibile danno essendo parte integrante di quel paesaggio marino.

La giunta Toma senza esitare ha detto sì, mentre persevera nel ritardo ingiustificabile circa la realizzazione del Parco del Matese, e questo ci spiega cosa significhi per lor signori “la celerità amministrativa”.

Dunque un appello alla più ampia mobilitazione della popolazione molisana e abruzzese: fermiamo questo scempio senza precedenti sulle nostre coste,  sosteniamo un progetto alternativo di tutela e valorizzazione ambientale, faunistica e storico architettonica della nostra costa, con la più larga partecipazione democratica.

Forse proprio quella Torre antica potrebbe diventare il simbolo della difesa del territorio dallo scempio e della cultura dall’ignoranza di queste Giunte e dei loro partiti, che il buon vecchio ma attualissimo Carlo Marx non avrebbe esitato a definire i “comitati esecutivi del capitale”.

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Lì, 22/04/2021​​​​ PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI MOLISE

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