Il presidente della Regione Molise, Donato Toma, ha partecipato, questo pomeriggio, al webinar di presentazione dell’opera “Oltre la pandemia.

Società, salute, economia e regole nell’era post Covid-19”, a cura del professore Gianmaria Palmieri e del Centro Interdisciplinare di Ricerca Governance e Public Policies dell’Università degli Studi del Molise, il primo di un ciclo di incontri tematici.

Presenti il magnifico rettore dell’Unimol, Luca Brunese, il professore Gianmaria Palmieri, oltre a diversi relatori del mondo accademico.

La pubblicazione consta di due corposi volumi che proiettano il lettore nel post-pandemia proponendo una summa di contributi di diversi Atenei italiani, non solo in punto di diritto, ma attraverso riferimenti storico-filosofici, sociologici, medico-sanitari e, finanche, ingegneristico-infrastrutturali.

«Sappiamo che la pandemia ha inferto un duro colpo al tessuto socio-economico dell’intero Pianeta – ha dichiarato il presidente Toma a margine dell’evento – mettendo in crisi modelli di riferimento che sono repentinamente collassati ed esigono, pertanto, un processo di radicale cambiamento. Oggi la parola chiave che deve guidarci nel percorso di ripresa è transizione.

Transizione che dovrà abbracciare diversi campi, da quello della sostenibilità ambientale, energetica, industriale, a quello finanziario e bancario, dal sistema sanitario fino ad arrivare al mercato del lavoro e alle politiche sociali. Ma la transizione investe tutti i segmenti che hanno a che fare con le relazioni umane: cultura, sport, turismo e altro ancora. Insomma, ciò che dovremo costruire è un mondo diverso da quello che fin’ora ha orientato la scansione della nostra vita».

«La difficoltà – ha proseguito Toma – non sta tanto nell’individuare quello che potrebbe essere lo scenario finale del cambiamento globale, quanto nello stabilire le modalità mediante le quali “traghettare” la società verso tale cambiamento, evitando, per quanto possibile, che questa nuova “rivoluzione copernicana” impatti bruscamente sui ritmi ai quali siamo abituati.

Ma è anche indispensabile che l’Unione europea e il Parlamento mettano a punto un quadro normativo di riferimento in grado di dettare regole nuove e aggiornate».

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