Le cose non vanno meglio nemmeno ad un ipotetico impiegato che lavora in un’ azienda industriale che porta a casa 1.620 euro mensili netti. Al suo datore di lavoro costa ben 3.050 euro. Questa cifra è data dalla somma tra la retribuzione lorda (2.312 euro) ed il prelievo a carico del suo titolare (738 euro).
Alla luce di questi risultati e dei dati sulla perdita del potere d’acquisto presentati oggi dall’Istat, il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi, dichiara:
“Pur riconoscendo che dobbiamo potenziare la qualità della nostra organizzazione produttiva, non sono del tutto convinto che le aziende debbano produrre meglio e di più. Il problema è che i consumi interni sono troppo bassi. La crisi è molto pesante, soprattutto dal punto di vista occupazionale, anche perché continuano a calare i consumi. Meno si consuma, più si sta a casa. Più si sta a casa, meno si consuma. Dobbiamo scardinare questo circolo vizioso per scongiurare di scivolare dentro una fase depressiva”.
RETRIBUZIONE NETTA E LORDA
(valori in euro)
Descrizione Operaio Impiegato
(A) Retribuzione lorda 1.672 2.312
Retribuzione netta 1.226 1.621
Prelievo a carico del dipendente
Contributi 159 219
Irpef e addizionali 287 472
(B) Totale 446 691
Prelievo a carico del datore di lavoro
contributi 531 683
IRAP 37 54
( C ) Totale 568 738
(B + C) Totale prelievo complessivo 1.014 1.429
Cuneo Fiscale
Differenza tra il costo del lavoro per l’azienda e quanto percepisce il dipendente.
(A + C) Costo per azienda lordo 2.241 3.050
Elaborazione: Ufficio Studi CGIA di Mestre
I calcoli sono stati effettuati considerando un operaio e un impiegato metalmeccanico del settore industria.
Non si è considerato il trattamento di fine rapporto.