E’ quanto anticipato dal Direttore del Distretto Asrem di Isernia dr. Lucio De Bernardo per conto del Direttore Generale, dr. Oreste Florenzano.

Ci sarà quanto prima nel nuovo SS Rosario di Venafro una nuova iscrizione su bronzo a ricordo del munifico benefattore cittadino degli anni ’60, il Cav. Giovanni Atella (1887/1965). E’ quanto anticipato telefonicamente al pronipote del benefattore dei decenni trascorsi dal Direttore del Distretto Asrem di Isernia, dr. Lucio De Bernardo, che si sta occupando della vicenda su mandato del Direttore Generale Asrem, dr. Oreste Florenzano. La questione, si ricorda, era stata sollevata dal pronipote del munifico personaggio venafrano, il giornalista e nostro collaboratore Tonino Atella, rivoltosi al Direttore Generale Asrem dr. Oreste Florenzano perché tornasse a conoscenza di tutti, esclusivamente con finalità socio/informative, quanto posto in essere dal pro-zio affinché l’assistenza medico/sanitario dell’allora SS Rosario della metà degli anni ’60 fosse la migliore possibile a favore delle popolazioni dell’intero mandamento Venafrano, anche tramite consistenti donazioni pro SS Rosario dal proprio patrimonio personale.

“Nessuna volontà celebrativa -puntualizza oggi il pronipote del benefattore di sessant’anni addietro- ma solo il desiderio che gli avvenimenti del tempo siano a conoscenza anche dei contemporanei e di quanti seguiranno. Oggi invece tutto questo non avviene, dopo la chiusura e l’abbandono dello storico SS Rosario dove negli anni ’70 venne affissa la lapide marmorea che riporta quanto posto in essere dal benefattore di allora perché l’assistenza medico/sanitaria ospedaliera fosse la migliore possibile per le collettività dell’intero mandamento venafrano. Infatti dismesso lo storico SS Rosario, realizzato il nuovo nosocomio cittadino lungo la sottostante via Colonia Giulia e rimasta l’iscrizione marmorea ai piedi della monumentale scala d’accesso al piano superiore del vecchio ospedale, nessuno più ha avuto modo di apprendere l’intera vicenda. Questa invece va riproposta affinché tutti sappiano della magnanimità dell’animo umano e della vicinanza al prossimo di un personaggio capace di prodigarsi stupendamente per la collettività. In effetti, e ricordato che si era nella prima metà degli anni ’60 quando ci furono le donazioni, con atto pubblico vennero “legati” 10 milioni di lire (!) al SS Rosario e furono acquistati sempre con le elargizioni del mio pro-zio la prima autoambulanza ospedaliera ed un “tre ruote” per il trasporto di bombole di ossigeno ed altre necessità, oltre ad interventi per i meno abbienti e per lo stesso Convento Francescano di Venafro. E’ bene che tutto questo torni ad essere di dominio pubblico perché le generazioni attuali e quelle future crescano nella consapevolezza dei valori veri della vita, ossia la magnanimità d’animo, la vicinanza e la disponibilità verso il prossimo”. Condivise tali premesse da parte del Direttore Generale dell’Asrem, Dr. Oreste Florenzano, ed attivato al riguardo il Direttore del Distretto Asrem di Isernia, dr. Lucio de Bernardo, questi ha promosso i sopraluoghi tecnici del caso per addivenire alla migliore soluzione possibile.

“Date le dimensioni e la consistenza della lapide originaria rimasta nel vecchio SS Rosario su cui è scolpito tra l’altro anche il mezzobusto del benefattore -ha spiegato telefonicamente  il Direttore del Distretto di Isernia al pronipote del munifico personaggio- è stato spiegato dai tecnici incaricati del sopraluogo il rischio che nel rimuoverlo  il manufatto possa deteriorarsi o addirittura rompersi. Dal che l’idea, se condivisa, di non toccare l’iscrizione marmorea nel vecchio SS Rosario, ma di realizzarne una nuova in bronzo, o altro metallo di pregio, dalle dimensioni più contenute e recanti scritte ed immagini dell’originaria, così da collocarla più agevolmente nel nuovo SS Rosario”. Idea avallata in toto dal pronipote del benefattore, purché il nuovo manufatto riproduca figura ed opere del personaggio di sessant’anni addietro. Tutto concordato quindi, per cui non resta che procedere con la realizzazione del nuovo manufatto, individuandone il sito giusto per la collocazione nel moderno SS Rosario. Quindi cerimonia pubblica per benedizione e scoprimento del nuovo manufatto a ricordo della magnanimità d’animo del Cav. Giovanni Atella, le cui azioni sono meritevoli della conoscenza e riconoscenza unanimi.

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