“Poesia è poesia quando porta in sé un segreto”. Così Ungaretti ci illuminò d’immenso e ci portò a considerare il segreto, l’arma migliore per porgersi al Mondo come cavalieri dal destriero dalla sella comoda e condividere viaggi senza tempo e pieni di arte e cultura.

Sicuramente vi starete domandando cosa vuol dir ciò se per aggiunta, l’articolo parla di cucina e di generazioni di chef, stellati o meno, noti o meno noti.

Detto fatto. La cucina Italiana è maestra di emozioni, passioni, competizioni, cultura della tradizione, dei luoghi, della storia, dell’identità territoriale. Essa è patrimonio imprescindibile della vita e della poesia che essa sprigiona dichiarando ogni secondo,  libertà d’espressione, partecipazione, voglia di condividere percorsi di vita vissuta, sensazioni. Nessuna “ancora” che tiene salda la nave in porto. Con essa si naviga in libertà, su onde del mare che fungono da navicella serica e tranquilla. Una navigazione di un movimento di persone che si cimenta ogni giorno nella ricerca della perfezione, favorendo condizioni da leader del palato. Il peccato di gola è l’unico peccato non mortale, anzi, ci rende invincibili, e soprattutto orgogliosi di essere Italiani. Poesia piena di colori, profumi, sapori. Poesia senza tempo con il segreto nella “toque blanche” che innalza il capo e rende invincibile l’arte della cucina. Tale poesia, scalfendo la tomba del segreto, è andata di scena a Capua nelle giornate del 6 e 7 marzo 2023.  A cantar tale bellezza l’Associazione Italiana Cuochi con a capo lo chef pluripremiato, Simone Falcini. Consegnate onorificenze e stelle al merito a cuochi e chef, che hanno voluto premiare la costanza e la voglia di essere protagonisti del tempo e nel tempo. Così oltre 150 delegati regionali e provinciali di tutta Italia si son incontrati per progettare presente e futuro di una attività culturale senza pari e senza dogmi dell’autoreferenzialità. Ma oltre la bella manifestazione che ha dato lustro ad un territorio, quello Campano, pieno di identità e biodiversità, con una straordinaria vetrina di aziende e prodotti sapientemente posti alla degustazione nella location del Parco di Città, e con la premiazione dalla location da lustrini e storia invidiabile quale il teatro Ricciardi, vi è stata, per il Molise, una notizia dal sapore della “ vittoria “. Lo chef Termolese dalla fama internazionale, Nicola Vizzarri, già componente del direttivo nazionale, per l’occasione accompagnato dal delegato della provincia di Campobasso, Domenico Ruggieri, è stato designato come Coach della Nazionale Italiana Aic che a breve farà tappa in Tailandia. Una soddisfazione che da lustro all’intero Molise che guarda avanti nelle tradizione e nello sviluppo progettuale sempre più apprezzato, sempre più vivo, sempre più targato “innovazione”.A far da contorno alla festa delle giacche bianche, Amedeo Colella, scrittore, storico ed umorista napoletano, Amedeo Palumbo attore comico, divulgatore della napoletanotà, l’amore per il buon cibo, profondo conoscitore delle tradizioni campane, Peppe Di Napoli, famosissimo cuoco e titolare della famosissima Pescheria Di Napoli, i sindaci di Capua, Adolfo Villani e Caserta, rappresentato dall’Assessore Vincenzo Claudio Battara, la direzione del Consorzio a tutela della mozzarella campana, food blogger, giornalisti del settore quali Elpidio Iorio, direttore del premio PulciNellaMente. Un’organizzazione, che ha dato seguito a quella Fiorentina che ebbe ad ospitare per la prima volta le giacche bianche dell’Aic, messa su con maestria dallo chef Aversano di Sant’Arpino Migliaccio Antimo. Nell’augurare il più grande in bocca al lupo al nostro chef, Nicola Vizzarri ci congediamo con una frase del maestro Toto’ che, forse non tutti sanno, oltre ad essere uno dei più geniali attori comici del novecento, amava la cucina ed era un ottimo cuoco – “ Si dice che l’appetito vien mangiando , ma secondo me viene di più a stare digiuni “. – Che sia digiuno però, pieno di medaglie e soddisfazioni.

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