Quattro senatori grillini, sul Mes, votano in dissenso con il M5s. Nulla di grave se non fosse che il gesto venga accompagnato da voci e minacce di passaggi al partito di Matteo Salvini. Ugo Grassi, Stefano Lucidi, Francesco Urraro, sono in procinto di passare alla Lega o nel gruppo misto. Se il Mes funge da detonatore per aprire la porta ad un gruppo di transfughi, i parlamentari che restano non sono meno critici. Sulle regionali dopo il pasticcio Umbria si apre ora quello della Calabria.

Il Movimento è letteralmente spaccato ed anche gli iscritti lo sono. Di Maio parla di mercato delle vacche, ma dimentica di fare lo stesso discorso per chi guarda al partito di Renzi. Quella di ieri è stata una giornata convulsa, con molti big del Movimenti, impegnati a dissuadere i colleghi pronti al salto della quaglia. Tra i critici e pronti a fare le valige, spunterebbe anche il nome del senatore molisano Luigi Di Marzio. Dunque, una situazione esplosiva che rischia di far implodere il partito di Luigi Di Maio.

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