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venerdì 29 Marzo 2024
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Molise – Mai nella storia della regione un massacro mediatico quotidiano, come quello a cui assistiamo contro il presidente Frattura: la mancata legge sull’editoria alla base di tali devastanti attenzioni.

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A memoria d’uomo non si ricorda una contrarietà mediatica a prescindere su un governatore della regione Molise come quella che da mesi sta avvenendo contro Paolo Di Laura Frattura.

Se c’è un lupo cattivo, spunta Paolo, se l’orso Marsicano si spinge nel Molise la colpa è di Paolo.

 

san paolo frattura grande

Ogni azione anche positiva e lungimirante viene passata ai mass media in completa negatività. Non vi è un barlume di ragione in ogni azione di Frattura. Dalla mattina che si sveglia e spinge il bottone dello sciacquone, fino allo sfilarsi della seconda ciabatta prima di mettersi al letto, il nuovo “mostro” molisano non ne azzecca una per i suoi detrattori. Si è giunti persino all’esorcismo pur di far crollare la sua amministrazione.

Vittima degli eventi retrospettivi.

Eppure poteva immaginare che non sarebbe stata una passeggiata governare questi quattro gatti dalle unghie affilate e affamati dalla perdita di lavoro, dalla fine della dignità di cittadini.

Una bella eredità, frutto di anni di squallido mercimonio tra voto e posto fisso.

Lo sapeva certamente, ma da buon seguace del Marchese “De Sade” ha voluto assumersi questa responsabilità.

Mancano solo le torture e il palo in piazza su cui legarlo e dargli fuoco, nell’ordine della più arcaica logica da eretici sostenitori del medioevale grande inquisitore.

Tra sputi organizzati e sommosse sibilline, l’esile ed impavido governatore molisano si divide tra schiaffi in faccia quotidiani nelle Tv nazionali e continui reportage che si soffermano su presunti conflitti di interessi, mai poi concretamente veritieri e smontabili dai documenti.

L’impavido don Chisciotte subisce ma non perisce.

Non vi è un organo di informazione che sposa le sue cause e si soffermi a guardare che lavora 16 ore al giorno tentando con le mani di fermare il disastro della diga Molise ereditato con tante di quelle falle tracimanti acqua che con le semplici mani è destinata a crollare e ad esondare tutta la regione.

Caro Presidente, ma potevi destinare 10 milioni di euro alla legge sull’editoria, invece no, ti sei impuntato ed oggi ecco cosa accade, tutti a darti contro.

In fondo per far parlare bene della tua azione politica cosa vuoi che sia una cifra così banale, solo 10 milioni di euro e dall’indomani tutti verranno sotto casa ogni mattina a stendere petali di rosa sul tuo cammino, a incensarti a scaricare le colpe sulla crisi, sul fu governatore Iorio.

Siamo sicuri che anche gli alti prelati potrebbero stilare la nomination per la beatificazione.

Anche se gli ospedali dovessero chiudere, la colpa sarebbe del ministero come è giusto che sia. Tra le altre cose per ben tre anni con Michele Iorio, vi sono stati i commissari e cos’hanno prodotto?

Chi oserebbe attaccarti sulle aziende in crisi? Nessuno, ne siamo certi. Infatti cosa c’entri con la Ittierre, con la Gam, con lo Zuccherificio e col panfilo fermo ad arrugginire nel porto di Termoli? Nulla e poi nulla.

Oggi sei comunque il ginecologo costretto a mettere le mani dove gli altri si sono divertiti nel passato: e che divertimento!

Mutuando il buon Senatore Razzi: “fatti furbo, fatti i ca..i tuoi” stacca questo assegno annuale alle testate molisane che ti costa, mica sono tuoi i soldi, e tutti saranno felici e contenti.

Se restano così le cose, sarai comunque beatificato tra un centinaio di anni, ti ricorderanno come il presidente martire della comunicazione.

Sulle memorie per la santificazione, tante le testimonianze di molisani che non ne possono più di accendere le Tv,  leggere i giornali, vedere e sentire di un personaggio costruito a tavolino tra l’Attila e il Gianburrasca che starebbe lì solo per fottersi tutte le risorse di questa regione.

Tutte le testate sono in attesa che il tuo governo venga investito da uno tsunami. Solo la gente comune non accetta questo continuo stillicidio mediatico  e verrebbero gli eredi tra poco più di un secolo a testimoniare del sacrificio.

E, beh manca il miracolo per la santificazione, chissà che non ci sia, tra una ripresa economica e posti di lavoro che potrebbero uscire dal cilindro delle tante misure economiche, a disposizione della regione in questo momento?

Sicuramente, i nostri figli verrebbero a pregare ai tuoi piedi. Nella nicchia, saresti raffigurato con nella mano destra la spada, ai tuoi piedi la serpe di giornali e le Tv squalo dell’informazione molisana. Mentre di fianco avresti San Michele (Petraroia); San Massimiliano (Scarabeo); San Vittorino (Facciolla) e San Pietro e Paolo (Nagni), compartecipi del miracolo e con te beati.

Ma prima che questo avvenga, non risulta più semplice stabilire una bella cifrona annuale ai nemici dell’informazione? Quelle testate  che quotidianamente ti massacrano facendo ricadere su di te 30 anni di mal governo?

Pietro Tonti

 

 

 

 

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