Dal primo di gennaio del 2024, il Molise, unitamente all’Abruzzo, alla Basilicata, alla Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, renderà operativa la cabina di regia che, utilizzando le risorse poste a disposizione del Fondo di sviluppo e coesione – ed in coerenza con il Pnrr – applicando il modello agevolativo delle Zes, individuerà i settori da promuovere e da agevolare nonchè gli investimenti e gli interventi prioritari finalizzati a favorire lo sviluppo dell’intero territorio sopra menzionato. In poche parole nascerà la Zona economica speciale per il Mezzogiorno, la cosiddetta «Zes unica».

La novità è riscontrabile dall’esame dello schema di decreto legge recante “disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese”, atteso all’esame del Consiglio dei Ministri.
Oltre al credito d’imposta fino al 45%, che potrà essere riconosciuto fino al 2026 a fronte di investimenti nella Zes unica (oltre, naturalmente, alle altre agevolazioni di carattere amministrativo e finanziario), il testo provvisorio del provvedimento prevede la stipulazione di Contratti istituzionali di sviluppo (tra imprese ed amministrazioni locali) esclusivamente per la realizzazione di interventi di valore complessivo non inferiore a 200 milioni di euro. Per assicurare l’efficacia e la sostenibilità nel tempo della strategia nazionale per lo sviluppo delle zone interne (oltre all’istituzione di un’apposita cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio dei ministri) verrà promossa anche la stesura di accordi per la coesione (tra realtà imprenditoriali e Autorità locali) con cui potranno essere individuati gli obiettivi di sviluppo da perseguire attraverso la realizzazione di specifici interventi, anche con il concorso di più fonti di finanziamento. Il complesso delle risorse del Fondo di sviluppo e di coesione è destinato – per l’80 per cento – a sostenere interventi per lo sviluppo del Mezzogiorno, in coerenza con le politiche settoriali e con quelle di investimento e di riforma previste nel Pnrr secondo princìpi di complementarità e di addizionalità. Per le finalità di cui al decreto-legge verranno impiegate le risorse derivanti dal definanziamento che confluiranno al Fondo per lo sviluppo e coesione relativamente al periodo di programmazione 2021-2027.

s.n.

 
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