“C’è un altro Molise, più grande del nostro: quello dei molisani all’estero. Si tratta di una realtà diffusa e ben consolidata nei rispettivi paesi di immigrazione che può essere quantificata solo per approssimazione.

Si parla di cinquecentomila, seicentomila molisani di terza e quarta generazione, ma c’è chi ipotizza che il numero sia decisamente superiore. Questi nostri corregionali non hanno mai reciso il cordone ombelicale con il Molise e un dato che li accomuna è quello di voler concorrere alla crescita socio-economica della loro regione e dei loro paesi d’origine.

Molti di loro sono affermati imprenditori, quando tornano in Molise portano con loro idee, proposte, progetti, che vanno opportunamente valutati. Da diversi anni, poi, arrivano anche figli e nipoti di molisani che, pur non essendo nati qui, sono orgogliosi delle loro radici e vogliono mantenere saldi i rapporti con la terra natia dei loro padri e dei loro nonni.

Il prossimo Governo regionale non può non tenere conto di questa realtà. Va creato un ponte informativo costante con le associazioni dei molisani all’estero, è importante coinvolgere le nuove generazioni, porre in essere iniziative comuni di scambio culturale, economico e turistico.

Bisogna puntare a una rete di persone che costituisca un valore aggiunto per il territorio d’origine, una risorsa sulla quale la Regione dovrà investire. Nell’era della globalizzazione, i molisani all’estero possono mettere a frutto idee innovative vincenti, possono promuovere l’immagine di una terra che si dovrà impegnare a porre le basi per un idea di turismo che finora non c’è stata. Bisogna lavorare molto sugli interscambi economici e culturali in grado di far crescere sia chi risiede all’estero, sia chi vive in questa piccola regione.

Ci piace pensare ad un solo Molise di un milione di abitanti, alcuni dei quali vivono fuori dai confini regionali, ma tutti uniti da una comune identità e da forti radici culturali e storiche”.

Articolo precedenteSaldi di fine mandato, la Giunta regionale nomina il nuovo cda della Finmolise
Articolo successivo“Non ti amo da morire”, la campagna contro la violenza di genere diventa un marchio nella comunicazione del Gruppo Terziario Donna di Confcommercio