Nella giornata di ieri, personale della Squadra Mobile e del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Isernia ha eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa a carico di un cittadino isernino di anni 52.

L’ordinanza è stata emessa dal Gip presso il Tribunale di Isernia Dott.ssa Michela Sapio all’esito di una minuziosa attività di indagine diretta dal Procuratore Capo della Repubblica di Isernia Dott. Carlo Fucci e dal Sost. Proc. Dott.ssa Maria Carmela Andricciola. L’attività investigativa ha avuto origine dalla denuncia della vittima di anni 46 che aveva intrattenuto con l’uomo una relazione coniugale terminata nel 2017. Inizialmente l’ex marito ha reagito in maniera serena alla separazione ma, dall’inizio dell’anno, ha iniziato ad assumere atteggiamenti sempre più molesti nei confronti della querelante e di alcuni suoi familiari, rivolgendole minacce di morte, seguendola, spiandola e sostando spesso sotto la sua abitazione.

La vittima è stata più volta contattata anche attraverso i social network con dei messaggi aventi contenuto offensivo ed intimidatorio, precisando di essere a conoscenza delle sue abitudini di vita, descrivendole addirittura gli abiti indossati in determinate giornate. La donna, esasperata dai continui atteggiamenti dell’ex marito che le aveva provocato un perdurante stato di ansia tale da indurla a modificare le proprie abitudini di vita limitando le uscite di casa, cercando di stare sempre in compagnia e andando a vivere con un familiare per timore di restare sola con le proprie figlie, si è rivolta alla Procura della Repubblica.

L’attività investigativa, svolta in maniera congiunta tra la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri, ha consentito di riscontrare i fatti esposti e gli elementi acquisiti hanno permesso alla Procura della Repubblica di richiedere ed ottenere la misura eseguita nella giornata di ieri. Ancora una volta si sottolinea la completa sinergia tra Autorità Giudiziaria e Forze dell’Ordine, che come ampiamente dimostrato in altre situazioni, ha consentito di risolvere una situazione particolarmente delicata.

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