Quando si tratta di stipendi, gettoni, indennità e rimborsi vari, la Regione Molise non teme nessun confronto. Pensate un po’ una microregione di neanche trecentomila abitanti che, da oggi, si è regalata anche il quinto assessore e il sottosegretario della giunta regionale. Immaginate che sia uno scherzo?

Assolutamente no. Da oggi, con l’approvazione della modifica allo statuto, votata all’unanimità, da sinistra e destra, con il voto contrario dei soli Scarabeo, Totaro e Manzo, la Regione Molise potrà avere una giunta formata da un presidente e cinque assessori, più il sottosegretario, che equivale a un sesto assessore. Cosa volete di più dalla vita?

In una regione con l’ottanta per cento dei giovani in età da lavoro disoccupati, con un buon trenta per cento delle famiglie alla canna del gas, i nostri politici (non tutti per fortuna) continuano a fare festa e maramaldeggiare sulle rovine di un territorio e di una popolazione schiacciati e ‘asfaltati’ dalle loro bravate quotidiane.

Frattura, giorno dopo giorno, sta assumendo le sembianze di un piccolo Nerone molisano che suona la lira mentre Roma (il Molise) brucia. Neanche gli ultimi nefasti sondaggi gli hanno consigliato di ravvedersi. Il Molise ha decisamente bisogno di tornare alla normalità, la normalità fatta da uomini e amministratori assolutamente ordinari, che si carichino sulle spalle l’onere di salvare il salvabile.

Non servono i politici come quelli che oggi si sono aumentati un’altra volta poltrone e incarichi. Servono persone normali, per rimettere a posto una regione anormale, com’è stato il Molise degli ultimi cinque anni.

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