Uno dei fattori dell’ultima esaltante stagione e, di conseguenza, una delle prime conferme in seno al roster rossoblù. Per la seconda stagione consecutiva Sofia Marangoni, la play-guardia veronese dei #fioridacciaio, vestirà i colori della Magnolia e lo farà con l’entusiasmo di chi, in Molise, ha vissuto una stagione all’insegna del riscatto che le ha consentito di finire in più di una circostanza al centro dell’attenzione per numeri e qualità sul parquet, tanto da guadagnarsi, tra l’altro, la chiamata al primo raduno dell’Italbasket nella fase di preparazione all’Europeo.

DARE E RICEVERE Per quello che è un viaggio che prosegue all’insegna del cuore, l’esterna veneta dimostra di avere già le idee particolarmente chiare. «Onestamente – argomenta – non mi sarei aspettata all’inizio di vivere una stagione come quella poi materializzatasi. Nel complesso, posso dire che da Campobasso ho ricevuto davvero tanto. In Molise ho avuto la fortuna di incontrare tante belle persone. Motivo in più per cui, per certi versi, mi sento in debito e voglio dare ancor di più a questa causa».

AFFETTO OCEANICO E se, al momento di arrivare in Molise, aveva parlato di un pubblico che l’aveva attratta tramite i resoconti ricevuti e le foto osservate, forte dell’esperienza diretta Marangoni dà vita ad una vera e propria ‘dichiarazione d’intenti’ verso gli aficionados dei #fioridacciaio. «Sentirne parlare dall’esterno è tutt’altra situazione rispetto a vivere simili emozioni dall’interno. Nel mezzo ci passa un oceano. Tra l’altro, in quest’ultima stagione, i numeri sono saliti ulteriormente con un movimento intorno che fa percepire un entusiasmo assoluto con un seguito da fare invidia a numerose piazze dell’Italia cestistica in rosa».

ALTIUS, CITIUS, FORTIUS A più di qualche settimana di distanza dalla chiusura della stagione, peraltro, la play-guardia delle rossoblù stila anche una sorta di bilancio dell’ultimo torneo. «Per mia abitudine personale – discetta – non mi accontento mai. Quindi, nel complesso, dentro ho un pizzico di rammarico per due traguardi che puntavo a raggiungere, che poi sono sfuggiti. Nel complesso, però, non si può dire che il nostro torneo sia stato infruttuoso. Abbiamo centrato tredici successi consecutivi in avvio di stagione, abbiamo dimostrato di essere un roster forte e competitivo, anche se un po’ tutte noi avevamo un’esperienza relativa nel vivere delle situazioni di vertice e credo che quest’ultimo campionato ci abbia dato la possibilità di avere alle spalle un vissuto che potrà esserci utile in prospettiva. Per mio modo di essere, credo che nella vita ci sia sempre la possibilità di imparare dai propri errori ed il riuscirci darebbe ulteriori riverberi positivi ad un ultimo torneo in cui, parlo a nome mio, ma credo di interpretare i sentimenti di tutta la squadra, avremmo voluto regalare a tutto l’ambiente campobassano qualcosa in più».

ELEMENTO SPACCAPARTITE Cifre alla mano, però, partendo come sesto elemento delle rotazioni campobassane, Marangoni è stata a tutti gli effetti una ‘spaccapartite’ in più di una circostanza. «È un ruolo che mi hanno ritagliato addosso il coach Sabatelli e l’intero staff tecnico rossoblù. Personalmente posso dire che quando vengo chiamata a scendere sul parquet cerco di dare il massimo per il gruppo e per la causa collettiva, puntando a fare del mio meglio».

AGGIORNAMENTO COSTANTE Un’attitudine accresciuta dall’abitudine, da parte della giocatrice veronese, di lavorare con forza su se stessa e sui fondamentali durante l’off season. «Punto sempre a migliorarmi – riflette – anche perché è l’unico modo per ottenere dei risultati e credo che il periodo al di fuori del campionato sia importante in tal senso perché ti dà l’opportunità di perfezionarti, ripetendo il gesto e riguardandoti poi anche a video, senza dover fare i conti con i tempi serrati del calendario e l’impellenza di preparare i singoli confronti».

E se nella scorsa stagione il floater aveva rappresentato, nello specifico, un punto dirimente delle qualità tecniche di Marangoni, durante questi giorni l’esterna veneta sta perfezionando ulteriormente il gesto unitamente ad altre caratteristiche che daranno ulteriori carte da giocare sul parquet alla play-guardia di scuola Reyer Venezia. Capace, tra l’altro, sfruttando le sue qualità fisiche, di acquisire e concretizzare vantaggi in post basso come fosse un’interna. «Posso contare su caratteristiche differenti rispetto a tante altre pari ruolo e cerco di sfruttarle e, in questo senso, l’estate, oltre a dare opportunità di riposo, è occasione di miglioramento soprattutto a livello individuale, per formarsi nel miglior modo possibile in vista del via alla stagione, quando occorre formarsi a livello di collettivo».

ULTERIORE CRESCITA Con la forza – nel suo caso specifico – di una fresca esperienza in categoria data proprio dall’ultima stagione. «La prossima – sintetizza – sarà la mia seconda stagione in A2, dopo le diverse annate in A1. La prima l’ho affrontata vivendo gara dopo gara per scoprire tutte le caratteristiche delle avversarie, forte anche delle indicazioni di Rachele Porcu, un vero e proprio database di questo torneo. Nel complesso devo dire che, tra girone Nord e girone Sud, ho visto grande equilibrio con tanti risultati in bilico e partite sempre combattute e questo è un segnale importante per tutto il movimento della pallacanestro in rosa».

Tra l’altro, in attesa di conoscere le regole d’ingaggio per la stagione che verrà, da parte di Marangoni è evidente quello che sarà l’intento del roster campobassano in fase di formazione. «L’obiettivo sarà quello di fare un passo in più per puntare a migliorare e migliorarsi. I cinque minuti consecutivi di applausi al termine della gara contro Bologna e gli occhi emozionati del nostro pubblico hanno rappresentato la controprova che si era riusciti a fare qualcosa di importante. E, necessariamente, è dall’accrescimento di simili prospettive che dovrà prendere le mosse il lavoro che attenderà tutte noi».

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