di Tonino Atella

Preoccupazioni tante per il futuro dell’ente locale cittadino e per le tasche dei contribuenti.

Il dissesto finanziario del Comune di Venafro, atto praticamente (e purtroppo, pare !) alle porte all’indomani della decisione ultima della Corte dei Conti regionale che avrebbe evidenziato danni alle casse municipali addirittura per oltre 7 milioni di euro. Ovviamente é argomento primario in città, sentite le considerazioni dell’opinione pubblica cittadina. Se ne parla ed anche tantissimo, riflettendo principalmente su quanto avvenuto nell’ente locale di piazza Cimorelli nel corso di questa legislatura e nella precedente (le amministrazioni municipali interessate alla faccenda), ma anche pensando alle conseguenze future che potrebbero derivarne per l’intera collettività e per lo stesso ente se verrà confermato definitivamente il dissesto. Ed allora ospitiamo, oggi e nei giorni a seguire, i giudizi dei venafrani comuni su tale delicatissima questione.

“È ora necessario conoscere  -è uno dei tanti commenti sull’accaduto- quali iniziative intende adottare l’amministrazione comunale. Ossia se intende proporre ricorso alle Sezioni Riunite della Corte dei Conti per far valere diverse ragioni rispetto alle conclusioni cui è pervenuta la Sezione di controllo della Corte dei Conti regionale oppure accettarle con decisione del Consiglio comunale all’uopo specificamente convocato.

Nel caso si dovesse pervenire alla soluzione del dissesto finanziario, come è verosimilmente assai probabile, sarà nominato un organismo straordinario di liquidazione con Decreto del Capo dello Stato che procederà al risanamento con gli organi istituzionali dell’Ente attraverso la contrazione di mutui, necessari al ripiano dei debiti pregressi. Nel caso del nostro comune non ci sarà un aumento del costo dei tributi in quanto già ai massimi di legge, già da ben undici anni, come nel caso dell’addizionale IRPEF e dell’IMU. Anche i costi dei Servizi non dovrebbero subire aumenti perché già oggi dovrebbero essere gestiti in pareggio a meno che non cresca il costo della loro gestione. Saranno invece  ridimensionate le spese ordinarie e dovranno ovviamente  preoccuparsi gli evasori che, anche a danno dei contribuenti onesti , hanno contribuito a produrre oltre al dissesto , un totale impoverimento del tessuto socio-economico della città che , per forza di cose, è destinato ancora a durare nel tempo. Ovviamente, se dissesto sarà, non mancheranno le attenzioni della Procura della Corte dei Conti che dovrà indagare se ci siano state responsabilità nella gestione finanziaria e contabile negli ultimi cinque anni”.

Se il Comune di Venafro era incappato in passato in dissesti finanziari ? Ancora il cittadino : “No. L’ente ha dichiarato il predissesto nel 2014 -si spiega- e per superare le condizioni di deficitarietà strutturali approvò sempre nel 2014 un piano di riequilibrio finanziario di durata decennale con scadenza al 2023, rimodulato con delibera consiliare del 2016 per sopraggiunti riconoscimenti di debiti fuori bilancio e disavanzi tecnici”. Nei prossimi giorni, come detto, saranno ospitati altri giudizi dei venafrani sul tale paventato dissesto finanziario dell’ente locale di Piazza Cimorelli, per entrare nel merito del complesso discorso che tanto coinvolge l’opinione pubblica del posto.

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