Il cantante campobassano, quasi 85 anni, ha raccontato la sua disavventura. E poi confessa la sua nostalgia delle origini: “Vorrei risentire il profumo di casa”.

“Tu sei romantica… amica delle nuvole”. Cantava così ‘l’urlatore’ nel 1960, quando trionfò al Festival di Sanremo con l’indimenticabile ‘Romantica’. Parliamo naturalmente di Tony Dallara, campobassano del Centro storico che si trasferì a Milano molto giovane. In queste ore sta facendo notizia, però, non per la sua arte canora, bensì per una vicenda abbastanza spiacevole vissuta prima di effettuare il vaccino anti-covid.
Tony Dallara, al secolo Antonio Lardera, quest’anno compie 85 anni e ha dunque priorità per il vaccino. Purtroppo da qualche mese è costretto a muoversi su una sedia a rotelle o con l’aiuto delle stampelle per difficoltà nella deambulazione e quindi ha chiesto all’Asrem lombarda di poter essere vaccinato a casa. “Sono arrabbiato perché non avevo chiesto un trattamento privilegiato – spiega a Repubblica – ma solo la possibilità di essere vaccinato a casa perché ho difficoltà di movimento. Però nessuno mi ha risposto e quindi sono stato costretto a pagare di tasca mia l’ambulanza per andare a fare il vaccino”.

Alla prenotazione tramite il portale della Regione Lombardia aveva pensato la figlia, “specificando che avrei avuto bisogno del servizio a domicilio perché di recente ho trascorso sei mesi in ospedale e non posso muovermi – spiega -. Speravamo che ci avrebbero fatto sapere qualcosa, invece qualche giorno fa mia figlia ha ricevuto un messaggio a mezzanotte in cui si diceva che mi sarei dovuto presentare dopo due giorni al poliambulatorio di via Ariosto dell’Istituto Auxologico”.
A quel punto, il cantante ha pensato di risolverla da solo, anzi assieme alla moglie Patrizia, noleggiando un’ambulanza: “Ho pagato 125 euro e sono andato a farmi vaccinare. Mi hanno detto che per ricevere la seconda dose, già programmata per il 2 aprile prossimo, dovrò ripetere la stessa trafila. Ho chiesto che almeno la seconda iniezione venga fatta a casa, ma mi hanno risposto che è impossibile. Dato che la prima dose è stata somministrata lì, dovrò tornare nello stesso ambulatorio per il richiamo. Con un’altra ambulanza e pagando altri 125 euro”.
Il cantante è intervenuto anche in alcune trasmissioni Mediaset in cui ha dedicato un pensiero alle sue origini: “Sono molisano, spero di poter tornare nella mia città di origine almeno per sentire il profumo di casa. Aspetto fiducioso una chiamata. Ho la veneranda età di 84 anni, diamoci da fare”. Quasi parafrasando l’altro suo successo: “Come prima, più di prima t’amerò…”. In molti, chi ha i capelli grigi, lo ricordano ancora quando d’estate tornava con la sua auto americana e andava a trovare la mamma in via Ziccardi dove nacque nel 1936 e lo zio in via Tiberio.

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