“La storia r’arret n’ z’ tocca !” (La tradizione non si tocca !)

L’ afferma convinto in dialetto venafrano il pensionato Mario Ruocchio ribadendo la volontà di tanti a Venafro di riproporre il 19 marzo prossimo i tradizionali “ favor’ ” di San Giuseppe, i tipici falò su piazze e strade cittadine, messi in forse dall’innovativa “Notte dei fuochi“ della sera precedente, il 18 marzo, introdotta dal Comune di Venafro

 

Siamo ormai ad una vera e propria querelle, leggasi disputa popolare a Venafro. Procedere cioè all’innovativa ”Notte dei Fuochi” voluta dal Comune di Venafro per la serata del 18 marzo puntando nell’afflusso di ospiti e forestieri oppure rispettare la storica tradizione popolare venafrana de ” i favor’ ”, i falò di San Giuseppe del 19 marzo, ricorrenza del Santo Protettore del fuoco e della famiglia, falò tipici che tanto attirano e coinvolgono nel solco della tradizione popolare? La questione, apparentemente minima, è invece sostanziale, trattandosi di storia popolare locale e quindi di cultura. Mario Ruocchio, residente alle Manganelle, rione a nord del centro storico, oggi pensionato dopo una vita di lavoro quale ottimo ed apprezzato ebanista, ha le idee chiare al riguardo : “La storia r’arret n’ z’ tocca !”, afferma in stretto dialetto venafrano, spiegando “La tradizione non si tocca, perché trattasi della storia, dei modi di pensare, dei comportamenti e della cultura delle generazioni precedenti. Personalmente ribadisco la piena validità de “ i favor’ ”, i falò di San Giuseppe nella serata del 19 marzo, come da tradizione. Anticipo perciò che con la mia famiglia allestirò “ i favor’ ”, il tradizionale falò venafrano di San Giuseppe, il 19 marzo alle Manganelle, invitando i miei concittadini ad intervenire per una serata tipica al caldo del fuoco. E nella circostanza non mancherà qualcosa da gustare e bere, unitamente a piacevole musica. Chi poi vorrà attivare altrove la Notte dei Fuochi la sera precedente sarà libero di farlo, ma personalmente ribadisco l’assoluta validità del rispetto della tradizione nel solco della storia, della cultura e dei comportamenti di quanti ci hanno preceduto !”. La tradizione innanzitutto quindi secondo l’ebanista delle Manganelle, in quanto indissolubile  legame da conservare con la storia dei nostri padri. Si vuole attivare anche La Notte dei Fuochi 24 ore prima ? Bene, ma senza incidere sui tradizionali, tipici e carissimi “ favor’ ” del 19 marzo, per allestire i quali –un tempo- giovani e adulti andavano in giro per mesi nell’abitato e nella campagna venafrana chiedendo legna e cantando il tipico ritornello “Alla lena, alla lena … San Giesepp’ z’ mor’r’ fridd’ “, (Alla legna, alla legna, San Giuseppe muore di freddo !”. E molti davano legna, perché idealmente si riscaldasse San Giuseppe e perchè realmente si riscaldassero tutti intorno ai ” favor’ ” la sera del 19 marzo dei tempi che furono. A proposito, se propendete per “ i favor’ ” e non avete legna, basta andare al Consorzio  di Bonifica che ne ha tanto e la offre gratuitamente perché si allestiscano ovunque enormi falò.

 

 

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