“L’impegno dell’approvazione di una nuova Legge elettorale, posto tra quelli assunti nei confronti dei molisani, molti dei quali disattesi, è più un ulteriore momento di scontro che di confronto sul quale si sta dibattendo, perché, alle proposte avanzate da più parti, pur contenendo soluzioni condivisibili sotto l’aspetto politico e organizzativo, si risponde con l’imposizione di un’alternativa che denota discriminazioni su un territorio già di per se piegato da altri tipi di problemi.

Se è vero che questa Legge deve essere migliorativa e rispondente alle esigenze che il tempo e il mutare di situazioni hanno determinato, è anche vero che l’obiettivo principale è quello di offrire le medesime possibilità a tutti i portavoce dei territori di chiedere e ottenere il consenso elettorale. La proposta licenziata dalla Prima Commissione Consiliare e presentata in aula per la discussione, non mi pare, contempli questo obiettivo!

Sulla struttura di questa proposta, insistono elementi sui quali un confronto può essere fatto tranquillamente, l’abolizione del listino per esempio, la soglia di sbarramento, l’eliminazione del voto disgiunto, argomenti validi sia sotto il profilo politico che semplificativo nella scelta dei rappresentanti, ma meno, molto meno, per quanto riguarda l’opzione relativa al Collegio elettorale Unico per tutta la regione.

Non a caso, da più parti, molti cori si sono alzati a confermare la necessità di decidere per una rappresentanza ancora più marcata del territorio regionale, a partire dalla provincia di Isernia che si vederebbe pesantemente penalizzata di un diritto acquisito, per finire col territorio del basso Molise che vedrebbe sfumare la possibilità di essere giustamente rappresentato dall’assegnazione di un adeguato numero di Consiglieri Regionali.

A queste opportunità, il territorio ha risposto positivamente, anzi, molte Amministrazioni locali, hanno riaffermato questa necessità, al contrario di quanto si vuole fare, e molte voci si sono alzate, da destra come da sinistra, passando anche per la società civile che interpretano la possibilità di un confronto più ampio, circa le scelte per il futuro di questa regione, non come opportunità elettorale per qualcuno, bensì come necessità per la crescita e lo sviluppo dell’intero Molise.

Questo, dovrebbe essere ben chiaro, soprattutto al Governatore Frattura che non solo ha girato il Molise proprio per raccogliere le idee in tal senso, ma ha perfino mostrato interesse aprendo alla possibilità di aggiungere il terzo collegio per rappresentare, come detto, anche il territorio bassomolisano. La proposta di Legge Regionale per l’elezione del Presidente della Giunta e del Consiglio Regionale, è un argomento su cui bisogna confrontarsi attraverso un dialogo molto serio e che, a mio avviso, tenga conto, per davvero, della rappresentanza dei territori.

Se sono ben quattro le proposte di legge presentate su questo argomento, vuol dire che c’è un forte interessamento sulla questione e vuol dire anche, che da parte dei firmatari c’è stato un confronto con i propri territori di riferimento e la qual cosa, deve essere tenuta in debita considerazione. Quattro proposte diverse tra loro ma con molte similitudini e ciò significa anche che un confronto serio e sereno, libero da condizionamenti e interessi personalistici, può portare ad una soluzione più ampiamente condivisa, nell’interesse dell’intera regione.”

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