di Christian Ciarlante

In un video diventato virale, si vedono alcune persone disperate davanti a un istituto bancario che chiedono di poter avere del denaro per fare la spesa. Presumibilmente, si tratta di commercianti che a causa della prolungata chiusura delle loro attività, non hanno più disponibilità economica per acquistare beni alimentari di prima necessità. Alcuni agenti di Polizia, come mostra il video, cercano di ristabilire la calma per evitare che la situazione degeneri.

Salta agli occhi e, non si puo’ fare a meno di notarlo, l’indifferenza degli impiegati della banca che non si degnano di uscire fuori per parlare con chi sta vivendo un dramma nel dramma. Questo, è solo uno dei tanti casi che mettono in luce le prime crepe all’interno di un Paese che è in gravissima difficoltà. Di famiglie allo stremo, piegate dalla crisi economica e ora anche dall’emergenza sanitaria, ne abbiamo in numero considerevole, ma c’è chi preferisce ancora resistere e rimanere in silenzio. Ma per quanto temo ancora potranno andare avanti? Lavoratori a chiamata, artigiani, autonomi e partite Iva, quasi certamente, non avranno alcun diritto di chiedere un aiuto allo Stato.

Ma vanno considerati anche altri settori lavorativi che stando fermi non incassano nulla. Ci sono anziani in grave difficoltà che non possono acquistare generi alimentari. Fino a poco tempo fa, potevano contare sull’aiuto di tante associazioni che gli fornivano la razione settimanale di cibo, ma ora che sono state costrette a chiudere, la loro unica àncora di salvezza sono le Forze dell’ordine o i volontari della Protezione Civile. Anche i lavoratori in nero, soprattutto nel sud Italia, versano una condizione di grande disagio non percependo reddito. Sottolineamo  il fatto che nel meridione lavorare in nero non è sempre una scelta, ma troppe volte è l’unico modo per portare la “pagnotta” (passateci il termine) a casa.

Quella che viviamo è una situazione assurda che tutti chiamano guerra, con le dovute differenze, ovviamente. Se non si mette subito in circolo liquidità per le imprese, per gli autonomi, per le partite Iva e per le tante famiglie in difficoltà, la situazione potrebbe diventare esplosiva. Superata la pandemia, ci attende un’altra emergenza, quella economica. Senza soluzioni rapide e concrete, senza un governo forte e autorevole, all’orizzonte si potrebbe intravedere il temibile spettro della guerra civile. Al 27 di marzo, soldi non se ne vedono, ma le chiacchiere abbondano.

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