di Tonino Atella
Va a fare acquisti per la casa spostandosi con enormi difficoltà con bastoni, è avanti negli anni, ma trova la determinazione peresternare le proprie difficoltà quotidiane affinché qualcuno intervenga a migliorare la sua esistenza. “Credimi -attacca il nostro – non è un bel vivere oggi a Venafro. Un tempo era cittadina accogliente, decorosa e dove ci si rispettava reciprocamente, ma attualmente le cose sono assai diverse. Non dappertutto chiaramente, ma in determinate circostanze prevalgono frastuoni, schiamazzi e disturbi alla quiete pubblica.Vivo al centro di Venafro, zona dove di sera prevalgono grida e comportamenti poco urbani di coloro che s’intrattengono a bere alcoolici. Non si ha rispetto per il prossimo e si assumono atteggiamenti nient’affatto educati e civili. Capisco il desiderio d’intrattenersi a parlare e bere tra amici, ma lo si potrebbe fare benissimo in forma più urbana e corretta. Ed invece si urla, si grida a volontà e senza freni, arrecando fastidi a tutti e disturbo alla quiete pubblica. Sono avanti negli anni, vorrei riposare in tutta tranquillità ed invece per l’inciviltà di qualcuno questo non mi è consentito”. Quale la sua proposta perché le cose migliorino? “Occorrono maggiore educazione sociale e rispetto per il prossimo -prosegue l’uomo- con comportamenti più civili. Non chiedo l’impossibile, ma il minimo quanto ai diritti. Ossia niente grida e schiamazzi per strada nelle ore serali e notturne, in modo da lasciar riposare chi tanto desidera fare. Così come chiedo alle forze dell’ordine una maggiore e più continuativa presenza su strade e piazze urbane nelle ore serali per prevenire o stoppare sul nascere comportamenti poco urbani”.