Nel secondo trimestre “prosegue la tendenza all’aumento dell’occupazione”, con una crescita “ancora interamente determinata dalla componente del lavoro dipendente”.

Le dinamiche del mercato del lavoro si sono sviluppate in un contesto di significativa e persistente crescita del prodotto interno lordo, che ha segnato nuovamente un aumento congiunturale dello 0,4%, con un tasso di crescita tendenziale che ha raggiunto l’1,5%; l’input di lavoro misurato in termini di Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno) mostra una dinamica più lenta rispetto a quella del Pil (+0,2% sotto il profilo congiunturale e +0,7% in termini tendenziali).

Il tasso di occupazione destagionalizzato è risultato pari al 57,8%, in crescita di due decimi di punto rispetto al trimestre precedente. Considerando l’ultimo decennio (2008-2017), il tasso recupera oltre due punti percentuali rispetto al valore minimo (terzo trimestre 2013, 55,4%) ma è ancora distante di un punto da quello massimo registrato nel secondo trimestre del 2008 (58,8%).

Lo conferma l’Istat congiuntamente all’Inps, ministero del Lavoro. Dai dati emerge che le posizioni lavorative del periodo sono 437.000 in più rispetto al secondo trimestre 2016, di cui 329.000 contratti a tempo determinato e 108 mila a tempo indeterminato. Boom del lavoro a chiamata intermittente dopo l’abrogazione voucher. Nel primo trimestre 2017, ripresa del 13,5% .

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