Ordine del giorno Anci

L’Anci chiede al governo una fiscalità differenziata e peculiare nelle zone ad alta marginalità socio-economica e nelle aree interne e montane, al fine del sostegno alle imprese e al contenimento della desertificazione commerciale.

RILEVATO CHE

In Italia, oltre 200 Comuni non hanno un negozio. La desertificazione commerciale è in crescita. Salvare i negozi sotto casa, il commercio di prossimità, nei piccoli Comuni e nei centri delle aree montane, è una necessità sociale, culturale, economica, politico-istituzionale.

Oltre 500 Comuni italiani hanno solo un esercizio commerciale, sono cioè a rischio desertificazione.

Uncem ha recentemente rilanciato lo slogan “Compra in valle, la Montagna vivrà”. Un impegno per i singoli e per le comunità, un monito.

CONSIDERATO CHE

È determinante difendere e valorizzare i negozi sotto casa, schiacciati negli ultimi due decenni dai supermercati e dai centri commerciali che comunque oggi rappresentano un modello inadeguato sotto il profilo economico e sociale.

Nei Comuni montani, il negozio è un ancoraggio della comunità. Luogo di aggregazione prima ancora che di acquisto. Punto multifunzionale dove comprare alimentari, frutta, verdura, prosciutto e formaggi, biscotti e succhi di frutta, poi tabacchi e giornali. Punto dove matura la comunità.

Si rilevano, in diverse porzioni delle Alpi e degli Appennini, nuove scelte di giovani e non solo che decidono di aprire imprese, negozi, avviare start up, newco e partite iva – in particolare nei settori del turismo, della green economy, dei servizi innovativi, dell’ict – credendo nel rilancio del territorio montano, luogo della “libertà” e della ricerca. Le loro storie, riprese molto spesso sui media, sono di stimolo affinché si moltiplichino le scelte di chi “ritorna” e di chi vuole fare innovazione.

Servono scelte politiche chiare per la difesa dei negozi e delle botteghe di paese, ma anche una diversa consapevolezza da parte della comunità che vive su un territorio.

Salvare i piccoli negozi nei Comuni di montagna passa dalla nuova consapevolezza e dalle nuove scelte culturali di chi vive e frequenta la montagna: No al panino e all’acqua minerale portata da casa, sì all’acquisto nella bottega prima dell’escursione o della giornata sulla neve.

Occorre individuare misure fiscali vantaggiose e differenziate, peculiari, per esercizi commerciali e imprese presenti nelle aree montane e interne del Paese e della Regione, così da compensare il naturale svantaggio geografico e territoriale, colmando un gap che rischia di generare conseguenze dirette molto negative, con nuovo abbandono dei territori e aumento della povertà.

Per quanto sopra premesso SI RICHIEDE
al Governo, al Parlamento di:

Individuare – in primo luogo nella Legge di bilancio 2019 – sgravi fiscali e minor carico burocratico per chi possiede un negozio in un Comune montano, per chi avvia un’attività nelle Terre Alte, per chi vuole potenziare una piccola impresa, per chi apre una partita iva, per i passaggi generazionali e la cessione attività.

Ai sensi della vigente legge nazionale 97-1994, articolo 16, per le piccole e medie imprese e gli esercizi commerciali viene stabilita un’aliquota unica e fissa, progressiva a secondo dell’imponibile e del grado di marginalità del Comune dove è collocata.

Individuare opportune “Zone a fiscalità di vantaggio” ovvero le “ZES – Zone economiche speciali montane” nella legislazione nazionale da avviare in aree ove i Comuni registrano un alto grado di marginalità socio-economica, anche sulla base delle classificazioni redatte a livello nazionale dalla Strategia per le Aree interne.

Nei Comuni con meno di mille abitanti individuati ad alta e altissima marginalità socio-economica, vengono azzerate le imposte per imprese ed esercizi commerciali.

Incentivare i centri multifunzionali, “negozi che vendono prodotti e allo stesso tempo svolgono dei servizi”, d’intesa anche con associazioni locali presenti nei piccoli Comuni, quali ad esempio le Pro Loco e i gruppi dell’Associazione nazionale Alpini. Tale opportunità è già consentita dalla legge nazionale 158-2017 sui piccoli Comuni, che individua i “centri multifunzionali nei quali concentrare la fornitura di una pluralità di servizi, in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale, artigianale, turistica, commerciale, di comunicazione e sicurezza, nonché lo svolgimento di attività di volontariato e associazionismo culturale”.

Favorire l’e-commerce con corsi di formazione specifici, in accordo con le Associazioni di categoria, rivolti ai piccoli commercianti e produttori agricoli delle aree montane, evidenziando l’importanza della vendita on line dei loro prodotti, nuovo canale per aumentare il fatturato.

Favorire nuovi progetti di sostegno agli esercizi commerciali di prossimità dei piccoli Comuni, come già promossi in passato dal Ministero degli Affari regionali e dalle Regioni.

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