di Tonino Atella

Ma la donna assisteva la madre invalida al 100% e come tale da non poter abbandonare, tanto che il marito protesta energicamente.

Lo sfogo plausibile del marito di una signora di Venafro incappata nella ricorrente storia della contravvenzione di 100 euro per il vaccino anticovid ritardato. “A mia moglie S.D. -afferma l’uomo, vistosamente infastidito e contrariato- è appena arrivata dall’agenzia delle entrate con tanto di raccomandata la contravvenzione di 100 euro per essersi sottoposta alla terza dose di vaccino con 10 giorni di ritardo. I solerti funzionari statali però non sanno che mia moglie assiste quotidianamente la madre invalida al 100% come da documentazione Inps e come tale da non poter affatto abbandonare. Capisco le esigenze di ufficio, ma andrebbero preventivamente verificate le effettive realtà delle diverse situazioni, onde evitare al cittadino fastidi e problemi conseguenti. Mia moglie adesso è costretta a recarsi dal proprio medico curante perché certifichi la propria situazione e lo stato di salute della madre, sperando nell’annullamento della contravvenzione. Sembra giusto tutto questo che continua a capitare anche a tant’altre persone ? A me e mia moglie nient’affatto, tanto da averne informato in maniera circostanziata organi d’informazione nazionali perché denuncino pubblicamente la cosa al fine di porvi finalmente termine”. La dura conclusione dell’uomo : “E’ una vergogna ! A questo punto viene logico e spontaneo  il <Viva i No Vax> !”.

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