di Tonino Atella

Focus sulla commissione medica provinciale d’Isernia/Venafro, organismo medico/scientifico preposto al riconoscimento delle minorazioni a favore di soggetti affetti da particolari patologie ed alle invalidità civili. In data recente l’assessore regionale al ramo Calenda informava, dandone comunicazione tramite i media regionali, che la giunta regionale del Molise era intervenuta nello specifico nominando i componenti della commissione, la cui funzionalità riveste rilevante  importanza sociale attese le necessità e le attese dei cittadini che vi si rivolgono per i riconoscimenti richiesti. La predetta esponente politica regionale nella propria nota informativa alla stampa affermava, non senza soddisfazione, che finalmente l’organismo poteva lavorare in tutta tranquillità e senza soluzione di continuità, così da soddisfare le attese generali. Tutto a posto, direte? Beh, non proprio, visto che mancava nella neo commissione lo specialista in medicina del lavoro, figura fondamentale nella composizione della commissione stessa ! Dal che appunto il puntuale ricorso al Tar e gli aggiustamenti finalmente intervenuti con la nomina del professionista con specializzazione in medicina del lavoro. Già, ma dubbi e perplessità continuano a “tribolare” la funzionalità dell’organismo in questione. Ecco le domande sul tema poste da chi è addentro alla questione : “Sono legittimi gli atti della commissione spuria, cioè privo di un componente così come la legge prevede ? O vanno annullati ? Pensiamo -è la conclusione delle osservazioni – che la giunta regionale avrebbe potuto e dovuto operare in maniera corretta ed esaustiva abbondantemente prima e non integrare l’organismo dopo un anno, lasciando in piedi difficoltà, dubbi e perplessità”.

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