di Giovanna Ruggiero

‘La Tranvata’

“Non me ne vogliano i protagonisti mediatici (il presidente della Regione Molise Donato Toma che brilla di luce riflessa, e l’assessore alla cultura e al turismo Vincenzo Cotugno), ma da giorni circola, ovunque io vada, una presa di coscienza (più che un chiacchiericcio) relativo ad un retroscena alquanto imbarazzante sulla manifestazione (BELLISSIMA) tenutasi a Venafro sulle note de “La Traviata”.

Ripeto un’iniziativa magnifica, così come magnifica era l’iniziativa da cui ha preso spunto questa innovativa azione politico/culturale/turistica che poi tanto innovativa non è. Non lo dico io, non lo dicono per le strade del capoluogo, lo dice la storia de “Il Molise all’Opera”. E allora, ben venga il ritorno al passato, a quel (a quanto pare) glorioso governo regionale da cui non si può fare a meno di riprendere le gesta e, come dice lo stesso Cotugno (seppur ben attento a non citare “lo scopiazzamento” passato) lanciare la sfida del futuro interrotta da quel suo governo targato Frattura e che, oltretutto, vedeva come protagonista l’Orchestra Stabile del Molise (se non sbaglio). A proposito, qualcuno sa dire a Toma e Cotugno chi ha ideato questa iniziativa nel non lontano 2006?”

Le osservazioni della collega Giovanna Ruggiero hanno colpito nel segno e ci danno modo di raccontare, brevemente, e senza fare polemica, come nasce il Festival lirico del Molise.

Il governo regionale attuale ha ripreso un’idea che fu dell’esecutivo di Michele Iorio, che volle realizzare nel 2005/2006, un Festival lirico di qualità che consentisse ai molisani di assistere, gratuitamente, nel periodo estivo, alla rappresentazione dei più grossi capolavori operistici della storia della musica, avendo, come cornice, le più belle e prestigiose piazze del Molise.

Il successo di pubblico, che ha caratterizzato le programmate edizioni del passato, premiò quella scelta nonostante il periodo di crisi, ma si decise di non interrompere quello che ormai era diventato un appuntamento fisso. Anche se, per ragioni di opportunità, fu ridotto il numero delle recite, e di conseguenza l’impegno economico, non pregiudicando, comunque, la qualità dell’evento.

La Direzione artistica era affidata al maestro Michele Gennarelli. Ad interrompere il Festival fu il nuovo governo Frattura… ma questa è un’altra storia.

Articolo precedente“Settembre Isernino”: Presentazione del libro «Storia della città antica di Isernia»
Articolo successivoCampobasso – Taglio al trasporto pubblico urbano, Spina (CGIL Molise): Un danno per cittadini e lavoratori