di Tonino Atella

La storia di Venafro all’epoca dell’Antica Roma, storia notoriamente ricca alla luce della consistenza sociale e politica dell’ antica colonia romana della Gens Jiulia, appunto Venaphrum, si arricchisce di continuo di spunti di riflessione e nuovi motivi di approfondimento. Un’occasione di data recente, giusto per citare a conferma dell’intero discorso, l’hanno appena data gli scavi all’imbocco di viale San Nicandro, periferia est dell’abitato, per realizzarvi un nuovo complesso economico/residenziale con abitazioni, locali, magazzini, uffici e quant’altro, scavi nel corso dei quali sono venuti alla luce preziosi reperti antichi come tombe, arredi, armature ect., sulla cui datazione gli studiosi ancora non si sono ufficialmente espressi . Il tutto è stato rimosso e catalogato per esporlo in data successiva in località da definire.

Discorsi analoghi erano scaturiti nel corso di altri datati scavi in aree diverse dell’abitato. Su tutti va ricordato quello lungo Via Colonia Giulia che permise  negli anni ’60 il rinvenimento della bellissima Venere di Venafro, oggi esposta nel Museo Nazionale di S. Chiara a Venafro assieme a tant’altre testimonianze del passato venute alla luce sia dal sottosuolo venafrano che da quello dei Comuni limitrofi. Venafro  ed il suo mandamento quindi ricchi di reperti storici importanti e quanto da poco murato all’esterno della Basilica del Patrono San Nicandro lo ribadisce in toto. Ad arricchire importanza e suggestione di tale luogo di culto venne infatti ritenuto opportuno nel corso degli ultimi lavori di restauro del sito religioso di murare sulla parete esterna di sinistra della Basilica del Santo Patrono fregi e pietre con iscrizioni, simboli e decorazioni di epoca romana che appunto “parlano”, testimoniando lo spessore sociale, politico e militare dell’antica Venafro al tempo dei Cesari.

In effetti  dove attualmente insistono Basilica di San Nicandro ed attiguo Convento Francescano si ritiene che all’epoca del martirio dei Santi Nicandro e Marciano -ossia nel 303 d.C.- ci fosse il cimitero militare di epoca romana, tant’è il rinvenimento  secoli dopo nella zona dei resti del Patrono San Nicandro, lì sepolto appena dopo la decapitazione per aver ribadito la propria assoluta fede al Cristianesimo essendo ufficiale dell’esercito pagano dell’Antica Roma e quindi col preciso diritto di essere seppellito nel locale cimitero militare dell’importante provincia della Gens Julia, Venaphrum appunto. Importanza e catalogazione di pietre, decorazioni, fregi e reperti di epoca romana murati all’esterno della Basilica di San Nicandro ? Notevolissime certamente, anche se mai nessuno ne ha mai fatto conoscere ufficialmente la consistenza storica, politica e sociale. Analogamente è di rilievo quanto continua a venire alla luce dal sottosuolo venafrano non appena l’uomo e le macchine prendono a scavare nell’attuale contesto urbano. Una città perciò, Venafro, ricca di storia e di preziose testimonianze del passato, anche se siffatto patrimonio aspetta sempre di essere opportunamente valorizzato e fatto conoscere alla massa.

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