A denunciarlo è il Presidente CO.CO.PRO. Isernia Leopoldo Di Filippo.

In qualità di Presidente del Comitato Consultivo Provinciale (CO.CO.PRO.) di Isernia, desidero portare a conoscenza dell’opinione pubblica della situazione paradossale che si sta verificando nella nostra sede territoriale.

Alla data odierna, infatti, la sede INAIL di Isernia risulta essere una delle poche sedi sul territorio nazionale che non ha ancora predisposto il rientro in sicurezza dei propri dipendenti e degli utenti. Dagli inizi di marzo, i dipendenti sono stati posti in smart-working, attualmente prorogato fino al 15 ottobre, e solo da allora pare che ci sia la possibilità di ritornare al lavoro presso la propria postazione.

Da un sopralluogo effettuato presso la sede di Isernia, tuttavia, si evince chiaramente come la particolare conformazione della struttura dove è ubicata la sede consentirebbe agevolmente la creazione di percorsi separati per l’ingresso e uscita degli infortunati agli ambulatori e agli uffici amministrativi in totale sicurezza.

Ad oggi, però, questo ufficio di Presidenza non è a conoscenza di nessun protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19 nella sede di Isernia. Altra questione che ritengo opportuno segnalare è quella del presunto ridimensionamento della sede.

Il CO.CO.PRO, si è già espresso negativamente nella riunione del 15 gennaio 2020 sulla paventata ipotesi, rimarcando, tra l’altro, la considerazione che sarebbe stata eliminata completamente la sala riunioni del Comitato stesso e l’ufficio del Presidente, oltre a tutta una di osservazioni che, a maggior ragione, vista la pandemia in corso, non può più, in alcun modo, essere preso in considerazione .

Dobbiamo scongiurare assolutamente il ridimensionamento della sede di Isernia che, come già più volte chiarito precedentemente, non solo non porterebbe i vantaggi economici erroneamente prospettati nella proposta pervenuta, ma comporterebbe un ridimensionamento della struttura inadeguato alle necessità del suo funzionamento ,anche in relazione all’impossibilità di garantire gli standard previsti dalle norme connesse all’emergenza COVID-19.

Poi se la volontà latente (ma non troppo) è quella di depotenziare la struttura provinciale dell’Inail e declassare a semplice sportello la sede di Isernia, a perderne sarà come sempre l’anello più debole della catena, che in questo caso dovrebbe essere quello più tutelato: l’infortunato e l’invalido da lavoro.

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