La Santa Manna manca in Basilica a Venafro da un anno e ai venafrani l’assenza non piace affatto
La Santa Manna, lo storico liquido miracoloso che si raccoglie in maniera inspiegabile in fondo al pozzetto a ridosso del Sarcofago che contiene i resti mortali del Patrono di Venafro San Nicandro, non riappare nella Basilica omonima da un anno circa e la mancanza non fa sorridere alcun venafrano. L’ultima volta che comparve, in maniera inaspettata e puntualmente emozionante per i fedeli, fu il 17 giugno 2022, ossia giusto nel giorno di San Nicandro, che appunto cade il 17 giugno. Ad annunciarlo dall’altare della Basilica gremita di gente fu lo stesso Guardiano F. Jossy Hernandez, asserendo “C’è la Santa Manna ! In quantità minima, ma comunque se ne può attingere per darla in quantità contenuta a chi la chiede per se o per persone malate. Ringraziamo i Santi per l’importante presenza della Santa Manna !”, e giù applausi scroscianti e volti sorridenti di quanti gremivano il luogo di culto. Da allora però è trascorso quasi un anno e all’ennesima ultima verifica del 17 maggio scorso sempre da parte dei Frati Cappuccini si è confermata la persistente assenza del liquido nella pietra concava in fondo al pozzetto a ridosso del Sarcofago del Patrono, San Nicandro. Adesso, per verificarne se ci sia o meno, si riproverà il 17 giugno prossimo ! Ma cos’è la Santa Manna di Venafro ? Secondo tesi diffusa ed opinione precisa dei fedeli di Venafro e dintorni attesterebbe la vicinanza morale ed affettiva dei Santi Martiri alle comunità che credono nei poteri particolari del liquido, sin’ora mai scientificamente analizzato ma che già ha dato prova in passato di poteri miracolosi, guarendo malati e risolvendo situazioni delicate, come attestavano i tantissimi “voti” precedentemente esposti nel chiostro del Convento. I venafrani e tanti dei Comuni limitrofi hanno cieca fede in tutto questo e la sua presenza in Basilica attesta vicinanza e benevolenza dei Santi Martiri perché i venafrani crescano, progredendo. Conseguentemente la sua assenza non fa sorridere. Tale liquido, si diceva, si raccoglie in maniera inspiegabile e nei tempi più impensabili in fondo al pozzetto a ridosso del Sarcofago. Se ne attingono, quando c’è, quantità minime da una pietra concava che non é collegata con alcuna condotta naturale o artificiale. Intanto però manca e la cosa non piace affatto ai venafrani ! Adesso si riproverà ad attingerne, come scritto, il 17 giugno prossimo -ricorrenza ufficiale di San Nicandro- sperando che ci sia !