Contrarietà e rabbia dei venafrani nel dopo/aggressione pitbull che ha costretto un 35enne del posto,
svuotato il SS Rosario di Venafro, a ricorrere al Veneziale d’Isernia per circa 200 punti di sutura
Rabbia e contrarietà si tagliano a fette a Venafro. Scaturiscono da ampio e motivato risentimento popolare
dopo il forzato e forzoso trasferimento in quel di Isernia per i necessari soccorsi medico/sanitari a seguito
della triste vicenda solo per fortuna non conclusasi tragicamente ma comunque costata ben 200 (!) punti di
sutura a braccia, mani e petto, del malcapitato 35enne venafrano azzannato da un pitbull nella campagna
venafrana, vicenda appena verificatasi in una proprietà privata in pianura. In breve la storia. Più persone
tra loro parenti arrivano nella loro proprietà di campagna. Accanto c’è altra proprietà con un pitbull
all’interno che improvvisamente azzanna il 35enne che, dopo aspra lotta per non essere azzannato al collo
dove la bestia mirava ma comunque incassando denti e lacerazioni su mani, gambe e petto da parte
dell’animale inferocito, riesce a rifugiarsi in un capanno poco distante, colpendo e riuscendo ad allontanare
il cane con la porta stessa del capanno. Dopodiché macchina del parente con l’azzannato a bordo a tutta
velocità verso il Veneziale d’Isernia per cercare di salvare l’uomo, dato lo svuotamento e quindi l’assenza di
qualsivoglia prestazione medica al SS Rosario, strutturalmente spazioso, nuovo, ma allo stato
impossibilitato a fronteggiare l’emergenza dopo contrazioni, soppressioni e trasferimento di personale! La
tristissima storia ha praticamente ribadito che l’intero mandamento Venafrano e i suoi 40mila residenti
sono del tutto sprovvisti della sanità dell’emergenza, coi pericoli e i rischi conseguenti. L’ha tristemente
confermato il violento episodio appena avvenuto ! Lo ribadiscono ogni giorno le autoambulanze Asrem o
private che con malati a bordo sfrecciano a sirene spiegate da Venafro e Comuni limitrofi a tutta velocità
verso il Veneziale di Isernia alla ricerca di un sanitario, di una barella, di un intervento medico/sanitario
urgentissimo ! Ed allora veniamo alla rabbia, al dissenso, al “sangue”, alla contrarietà di venafrani e gente
del mandamento dopo siffatta tristissima vicenda con la corsa sfrenata verso il Veneziale isernino per
soccorrere e salvare il malcapitato 35enne venafrano, non essendoci più alcunché al SS Rosario di Venafro.
Le ricaviamo riportando pari pari i numerosi ed amarissimi commenti con watsapp sul web : “Siamo messi
male, anzi malissimo !”. Ed ancora : “Poveri noi ! Speriamo bene …”. Proseguendo: “Colpe e responsabilità
sono di chi dovrebbe rappresentarci e tutelare questo territorio del Molise dell’ovest, ma pensa ed è
impegnato in tutt’altro. E noi ogni giorno rischiamo la vita !”. Altro circostanziato parere : “ Siamo un
popolo di sprovveduti a Venafro. Votiamo personaggi che pensano solo al proprio orticello,
disinteressandosi del bene collettivo. Personalmente non andrò a votare gente inetta, incapace e che non
vedere o non vuole affrontare i veri problemi della collettività. Devo ancora decidere se entrare in cabina
elettorale per prossime elezioni comunali a Venafro e regionali del Molise !”. Così come non mancano
giudizi “di peso” su passato e presente del SS Rosario venafrano : “Ormai –attacca mestamente un
venafrano- quello che fu il SS Rosario è solo un lontano ricordo ! Siamo tutti legati a tale ospedale, cui tanti
hanno dedicato la loro vita umana, sociale e professionale. Tutti noi venafrani l’abbiamo onorato ed
apprezzato, ed ancora ne conserviamo gelosamente il ricordo. Il mondo é cambiato ! La nostra Venafro è
solo l’ombra di quella che è stata. Si assiste ad uno spopolamento senza precedenti. Giovani vanno via e
non lasciano sperare in un futuro roseo. Restiamo in pochi presidiare il paese, compreso quel poco della
sanità pubblica che è sempre bersaglio delle critiche di certi interessati media ! Solo oggi ci si rende conto di
quanto fosse prezioso quel benedetto sistema sanitario nazionale istituito nel1978 dalla Legge Mariotti in
ossequio all’art. 32 della Costituzione. Come è ben noto … i lupi hanno sentito l’odore della carne e la sanità
è diventata un business !”. Quindi l’attacco alle istituzioni amministrative locali, responsabili secondo tanti
del declassamento ed impoverimento di servizi, unità e personale del SS Rosario : “Cosa hanno fatto i nostri
amministratori locali per salvaguardare il SS Rosario, garantendo la salute dei cittadini ? Praticamente nulla,
abbassando la testa ai diktat altrui ! No, è tempo che questa triste storia venafrana in ambito
medico/sanitaria finisca !”. Nel mentre, speriamo almeno che il 35enne azzannato dal pitbull si salva !

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