Il racconto dal Molise della significativa esperienza di 17 anni orsono
Corsi e ricorsi storici. Già la storia, quella bella e significativa, ritorna puntuale, si ripropone nella sua interezza anche a distanza di tempo. E’ il caso della recente scomparsa della Regina Elisabetta d’Inghilterra che dopo un regno durato settant’anni è appena venuta meno, commuovendo tantissimo. Nel Regno Unito a centinaia di migliaia stipati e compostissimi lungo le strade al passaggio del corteo funebre tanto in Inghilterra che in Scozia, a dimostrazione dell’affetto popolare verso la Regina e di quanto la Donna abbia inciso sui suoi connazionali nel corso dei decenni. Nessuno intende mancare, tutti desiderano omaggiarla ed il mondo intero sta assistendo dalle tv alla magnifica dimostrazione di affetto popolare verso Elisabetta. Tale significativa vicenda, di certo una pagina indelebile della storia mondiale presente e futura, fa tornare alla mente a quanti ebbero modo di viverla in prima persona la storia altrettanto unica e bella della immensa partecipazione popolare internazionale in occasione della scomparsa di Papa Giovanni Paolo II, Papa Woytila, avvenuta nella Città del Vaticano il 2 aprile 2005, col Sommo Pontefice che avrebbe compiuto 85 anni il mese successivo. Tale dipartita scosse il mondo intero e da ogni angolo della Terra ci si precipitò a Roma per omaggiare il Papa, esposto dinanzi all’altare principale della Basilica di San Pietro prima dei funerali solenni dell’indomani e della tumulazione nella stessa Basilica.
“Partimmo da … -ricorda una molisana- in treno all’alba e giungemmo a Roma di primissimo mattino. Prendemmo la metropolitana per raggiungere San Pietro, ma appena all’esterno ci trovammo al cospetto di uno scenario inimmaginabile ! In strada c’era una fiumana infinita di gente di ogni età, sesso e nazionalità, stimata sull’ordine di tantissime centinaia di migliaia di persone, e tutti con l’identica destinazione : i resti mortali di Papa Woytila in San Pietro per pregare ! Le strade di Roma letteralmente intasate di gente, le persone nei palazzi praticamente costrette in casa senza poter scendere e in strada europei, asiatici, americani, australiani, praticamente tutti diretti a San Pietro e tutti compostamente in fila, con giovani che cantavano e suonavano per omaggiare il Papa”. Quanto durò tutto questo ? “Personalmente e con me tutti gli altri stemmo in fila, in piedi, per 14/15 ore ! Per le necessità fisiologiche c’erano i bagni chimici ai lati dei viali di avvicinamento a San Pietro e tanto personale di servizio civile sempre disponibile”. Una volta all’interno della Basilica di San Pietro, quanto durò l’omaggio al defunto ? “Dieci/quindi secondi, giusto il tempo di passare davanti al feretro esposto, farsi il segno della croce e pregare mente si camminava senza potersi fermare su espresso invito del personale preposto ai controlli, data la massa di gente in fila e che doveva ancora entrare”.
Dopodiché ? “Una volta all’esterno della Basilica, tutti a terra in piazza San Pietro e sotto il porticato per momenti assolutamente necessari di riposo dopo una fila in piedi di mezza giornata ! Eravamo,nessuno escluso, completamente esausti, ma felicissimi dell’omaggio seppure brevissimo reso ad una figura tanto importante e significativa del terzo millennio, come Papa Giovanni Paolo II !”. Il rientro a casa ? “All’alba del giorno seguente, salendo su un treno diretto a Napoli e che cambiammo alla stazione di Cassino. Viaggiammo di notte con tanti giovani scout del centro/sud d’Italia felicissimi di aver salutato per l’ultima volta Papa Woytila”. Cosa resta di tanto ? “Tutto ! La massa di gente, le tante nazionalità in fila, la stanchezza e soprattutto quel segno di croce, quella veloce preghiera dinanzi ai resti del Papa dell’est ! Porto tutto gelosamente nel cuore, ringraziando per averlo vissuto !”. Che bella … la storia bella !