Accade a Venafro, dove si chiede lo spostamento dal vecchio al nuovo SS Rosario della lapide che ricorda il  benefattore locale, Cav. Giovanni Atella

Istanza in tal senso rivolta al Direttore Generale dell’Asrem, Oreste Florenzano.

Si era ai primi anni ’60 e un signore venafrano allettato chiese di parlare con gli allora vertici politico/amministrativi dell’Ospedale SS Rosario di Venafro. Incontro puntualmente tenutosi a casa dell’uomo nel centro storico della città e nella circostanza l’anziano comunicò agli ospiti la propria decisione, in pieno accordo con la moglie dalla quale non aveva avuto figli, di un consistente lascito (10 milioni di lire, tantissimo per l’epoca !) a favore del SS Rosario e la donazione allo stesso nosocomio della prima autoambulanza e di un motocarro tre/ruote per il trasporto di bombole di ossigeno ed altre necessità per gli ammalati. Del tutto si sottoscrisse apposito atto pubblico sottofirmato dalle parti e subito dopo si diede attuazione di quanto stabilito e concordato. Passarono gli anni ed il benefattore, che da giovane aveva fatto fortuna negli Usa prima di rientrare in Italia ed avviare importanti attività commerciali dal che la propria consistenza finanziaria, si adoperò economicamente anche per Convento di San Nicandro, i meno indigenti della città e per l’allestimento annuale dell’Opera di San Nicandro, il dramma sacro sulla vita dei Santi Martiri di Venafro Nicandro, Marciano e Daria, mettendo a disposizione della collettività scenari, costumi, armature e quant’altro necessario per le rappresentazioni in pubblico. Passato il nostro a miglior vita, dall’amministrazione del SS Rosario quale segno di gratitudine e tangibile riconoscenza verso il personaggio in questione si addivenne alla determinazione di realizzare una lapide marmorea con busto del benefattore a rilievo, elencandone benemerenze, magnanimità ed altruismo. Il marmo venne affisso a parete all’inizio della monumentale scala interna del nosocomio perché tutti leggessero e sapessero della bontà dell’animo umano e della prodigalità dell’uomo in questione  verso il prossimo. Con apposita cerimonia pubblica e presenti tantissimi venafrani si scoprì il manufatto, lo si benedisse, si ricordò il benefattore e scroscianti e sinceri furono gli applausi di tutti. Da allora però la lapide lì è rimasta, praticamente dimenticata ed abbandonata, nonostante il trasferimento dell’attività ospedaliera nel nuovo SS Rosario e la chiusura del vecchio ospedale venafrano. Nessuno più cioè nel corso dei decenni ha avuto modo di sapere della pur bellissima storia umana “raccontata” da quel marmo, lasciato nel vecchio e in disuso SS. Rosario cittadino. La vicenda però viene adesso ripresa da un pronipote del benefattore, il Cav. Giovanni Atella (1887/1965). Il pronipote del benefattore si è infatti rivolto al Direttore dell’Asrem, dr. Oreste Florenzano, chiedendo che il marmo venga rimosso dal luogo dove trovasi e trasferito nel nuovo SS Rosario perché tutti possano conoscere la figura e la vicenda umana del pro zio e soprattutto considerare sulla magnanimità dell’animo umano, di cui il Cav. Giovanni è di certo un degno e meritevole rappresentante. Alcuni passaggi della raccomandata inviata all’Asrem dal pro nipote del benefattore venafrano : “ … Si chiede che detto marmo venga trasferito nel nuovo SS Rosario, atteso che quello storico é da anni chiuso e di fatto in disuso. La persistente non utilizzazione dello storico SS Rosario impedisce in effetti che la collettività contemporanea possa avere conoscenza della magnanimità umana verso il prossimo. Ne consegue l’inutilità di tenere il marmo in argomento nel sito attuale, suggerendo di spostarlo in piena evidenza nel nuovo SS Rosario di Venafro perché i molisani del terzo millennio sappiano di quanto un cittadino ebbe a fare nel secolo scorso per le generazioni del suo tempo e per quelle future”. Ed ecco integralmente il testo riportato sulla lapide in questione che ricorda la magnanimità dello scomparso Cav. : “L’Amministrazione di questo ospedale grata e riconoscente attraverso questo marmo rammenta alle generazioni venture l’insigne benefattore Cav. Giovanni Atella che con animo munifico donava a questo Istituto una autoambulanza e la cospicua somma di dieci milioni. Nato il 23.7.1887, Morto il 13.2.1965”. Storia troppo bella per essere abbandonata e lasciata nel dimenticatoio ! Dal che la necessità -pensiamo- di attualizzarla, spostando ed esponendo il marmo nel nuovo SS Rosario perché tutti leggano e riflettano sulla bella e positiva ricchezza dell’animo umano. L’iniziativa adesso è nelle mani del Direttore Asrem, dr. Florenzano. Seguiremo la vicenda per aggiornarla.

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