“Dopo la Cassazione, anche la Corte d’Appello di Campobasso ha sentenziato che Toma e tutti gli scienziati della politica locale che, come le pecore, lo hanno seguito nelle scelte di abolire “in corsa” l’istituto della surroga, hanno toppato. È di pochi minuti fa la decisione assunta in merito al mio ricorso sulla illegittimità della procedura seguita per la revoca della mia elezione in Consiglio Regionale, così anche il mio ricorso è stato accolto. L’ennesima mazzata a quella parte politica basata sulle apparenze che ha dimostrato, unicamente, la pochezza che la contraddistingue. Viene da immaginare cosa sarebbe accaduto se la giustizia fosse stata meno tartaruga e più veloce nel decidere. Eppure molti di questi parrucconi oggi si litigano, addirittura, il ruolo di Governatore del Molise. Ma se al peggio non c’è mai fine, la Giustizia, alla fine ha fatto il suo corso. Non importa se queste sentenze non portano effetto nei fatti, se questi ipocriti si servono di mezzucci per renderle inefficaci, una cosa deve essere chiara: la presunzione, l’arroganza e la protervia, vanno di pari passo con l’ignoranza di non conoscere la regola più elementare che esiste. Il rispetto! A giochi chiusi, ai più sembra perfino superfluo una simile decisione, nei fatti forse lo è, ma non nel diritto che vuole ribadire che oltre certi limiti nessuno può e deve andare. Oltre certe ragioni si sconfina sulla prateria degli incapaci, gli stessi che hanno ridotto questa regione in uno stagno paludoso.”

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