L’associazione prende posizione contro l’ulteriore aumento dell’aliquota previsto dal 1 ottobre.”Sul tema dell’aumento delle aliquote Iva, Confcommercio ribadisce la necessità che si faccia di tutto, sulla scorta delle caute aperture manifestate da Monti, per non procedere, in automatico ad ulteriori inasprimenti.

 Infatti questa misura, dopo i vari incrementi delle accise sui carburanti, l’aumento dell’Iva dal 20% al 21%, il tradizionale e continuo innalzamento delle imposte sui tabacchi e la reintroduzione ed estensione delle imposte sugli immobili a qualsiasi titolo detenuti, contribuirebbe ad inasprire ulteriormente la pressione fiscale complessiva con effetti drammatici nell’economia reale”: è quanto sostiene la Confederazione in una nota diffusa al termine della riunione del Consiglio generale. “L’aumento dal 10% al 12% dell’aliquota ridotta – che interessa in particolare il comparto turistico – e quello, soprattutto, dal 21% al 23% dell’aliquota standard – conclude Confcommercio – comporteranno non solo la riduzione del volume dei consumi, il cui profilo evolutivo appare già oggi molto negativo, ma ridurranno anche il potere d’acquisto, i redditi percepiti e la ricchezza messa da parte dalle famiglie, già colpite da cinque anni di continue riduzioni del reddito disponibile”
Fonte: Confcommercio
Articolo precedenteAgenzia delle Entrate. Attenzione alle finte email “Notifica di rimborsi fiscali”
Articolo successivoConfcommercio: "Si alla legalità, no ai processi mediatici"